
Peli del cane e del gatto, sai come smaltirli correttamente? - ecoblog.it
Scopri come smaltire correttamente i peli degli animali domestici senza danneggiare l’ambiente o le tubature
Convivere con un cane o un gatto è una gioia quotidiana, ma comporta anche qualche piccola sfida, soprattutto quando si parla di peli. Nonostante le spazzolature frequenti e l’uso costante dell’aspirapolvere, peli e lanugine sembrano trovare il modo di depositarsi ovunque: sul divano, sui tappeti, sui vestiti e persino negli angoli più nascosti della casa. E una volta raccolti, resta sempre lo stesso dubbio: dove buttare i peli del cane o del gatto? La risposta non è così scontata come può sembrare.
I peli degli animali vanno nell’indifferenziato
Nella maggior parte dei Comuni italiani, i peli di animali domestici devono essere gettati nel secco residuo, cioè nell’indifferenziato. Anche se derivano da materiale organico, come i capelli umani, i peli contengono cheratina, una proteina molto resistente che rallenta il processo di decomposizione. Per questo motivo non sono adatti al compostaggio e non vanno gettati nell’organico.

I gestori della raccolta rifiuti specificano chiaramente che questi materiali non si degradano nei normali impianti di compostaggio. Inserirli nel bidone dell’umido rischia di compromettere la qualità del compost finale, rendendolo inutilizzabile. La soluzione più corretta resta quindi l’indifferenziato. È comunque buona norma verificare le regole locali, perché alcune amministrazioni comunali hanno adottato criteri diversi o aggiornato i regolamenti negli ultimi anni. Consultare il sito del Comune o i volantini informativi distribuiti dal gestore può evitare errori e sanzioni.
Quando è consentito buttarli nell’umido e gli errori da evitare
In alcuni territori italiani, i peli degli animali possono essere conferiti nell’umido, ma solo se espressamente indicato dal regolamento comunale. Alcuni impianti, infatti, accettano piccole quantità di peli e capelli, soprattutto quando la raccolta è gestita da consorzi che prevedono processi di compostaggio a temperature elevate. Questi sistemi riescono a degradare più velocemente la cheratina. Ma c’è una regola che non cambia mai: mai gettare peli o capelli nello scarico del lavandino o del wc. È una pratica sbagliata e potenzialmente dannosa. I peli, proprio per la loro struttura, si aggrovigliano facilmente tra loro, catturano residui di sapone e sporco e formano veri e propri tappi nelle tubature. Col tempo, possono causare ostruzioni gravi o cattivi odori negli scarichi. Lo stesso vale per oggetti simili come il filo interdentale, le lenti a contatto o i bastoncini di cotone, che non devono mai finire nello scarico domestico.
Un’altra situazione comune riguarda i peli aspirati o raccolti con panni catturapolvere. In questi casi, i peli si mescolano a polvere, lanugine, residui di carta o fibre tessili, formando un materiale eterogeneo. In tali condizioni non è più idoneo per l’umido, e deve finire ancora una volta nell’indifferenziato.
Chi dispone di un compost domestico potrebbe chiedersi se sia possibile inserirli lì. In teoria sì, ma solo in quantità minime e con grande pazienza: i peli impiegano mesi, se non anni, per decomporsi completamente. La cheratina che li compone, infatti, li rende impermeabili ai normali microrganismi che degradano gli scarti organici. Nella pratica, inserirli nel compost rallenta il processo complessivo e riduce l’efficienza del materiale finale. Meglio quindi evitare e gettarli nel contenitore del secco residuo, a meno che il proprio Comune non indichi diversamente. Così si evita di inquinare, di intasare gli scarichi e di compromettere la raccolta differenziata. Un gesto semplice che aiuta a mantenere la casa pulita e l’ambiente più sano per tutti, umani e animali.