Cambiare la temperatura della caldaia fa la differenza in casa e in bolletta - ecoblog
Impostare pochi gradi in meno può fare una grande differenza: ecco come regolare la caldaia per avere una casa calda e bollette più leggere.
Con l’arrivo dei primi freddi, torna puntuale la corsa all’accensione dei riscaldamenti. Ma insieme alla voglia di comfort si riaffaccia anche una preoccupazione concreta: la bolletta del gas. Mantenere la casa calda non deve però per forza significare spendere una fortuna. Basta sapere come regolare al meglio la caldaia — e soprattutto a quale temperatura impostarla — per garantire un clima confortevole senza sprechi.
Molti non ci fanno caso, ma la temperatura di mandata della caldaia è la chiave per risparmiare centinaia di euro ogni anno. Cos’è? E in pratica la temperatura dell’acqua che la caldaia invia ai termosifoni (o al pavimento radiante) per riscaldare la casa. Quindi, il calore con cui l’acqua “parte” dall’impianto e comincia a circolare nei tubi.
Un semplice gesto, spesso trascurato, può infatti fare la differenza tra un impianto efficiente e uno che consuma inutilmente troppo gas. Impostazioni sbagliate, anche di pochi gradi, costringono la caldaia a lavorare di più, aumentando consumi, costi e anche l’usura del sistema. La buona notizia è che trovare il giusto equilibrio tra comfort e risparmio è possibile. Non serve congelare in casa o spegnere tutto per tagliare i costi: basta individuare la temperatura ideale in base al tipo di impianto e rispettare alcune semplici regole di manutenzione e utilizzo.
La temperatura ideale per termosifoni e acqua calda
Ogni caldaia è dotata di due comandi principali: uno per l’acqua calda sanitaria (quella dei rubinetti) e uno per l’acqua che circola nei termosifoni. La maggior parte delle persone lascia le impostazioni di fabbrica, ma è proprio qui che si nasconde lo spreco. Per l’acqua calda, la temperatura perfetta si colloca tra 45 e 50 gradi. In questo modo, si ottiene acqua sufficientemente calda per la doccia o per lavare, senza obbligare la caldaia a un lavoro eccessivo. Portarla oltre i 55 gradi non solo è inutile, ma fa aumentare i consumi fino al 10-15%.

Per i termosifoni, invece, il valore ideale è compreso tra 48 e 52 gradi. A questa temperatura la casa si riscalda in modo uniforme e piacevole, evitando che i radiatori diventino bollenti. Quando i termosifoni scottano troppo al tatto, significa che la caldaia sta lavorando più del necessario. Abbassare anche solo di due gradi può tradursi in decine di euro di risparmio al mese.
Chi ha i vecchi termosifoni in ghisa può approfittare della loro capacità di trattenere il calore: basta spegnerli mezz’ora prima di uscire di casa, e continueranno a diffondere calore per molto tempo. Al contrario, i modelli in alluminio si raffreddano più velocemente, quindi conviene mantenerli accesi per meno tempo ma a temperatura costante.
Non meno importante è sfiatare regolarmente i termosifoni, cioè eliminare l’aria che si forma all’interno e impedisce la corretta circolazione dell’acqua calda. Questa semplice operazione, da fare almeno una volta all’anno, garantisce un riscaldamento uniforme e un funzionamento ottimale dell’impianto.
Infine, lasciare i radiatori liberi da coperture e oggetti è fondamentale: anche una tenda o un mobile troppo vicino possono ridurre la diffusione del calore del 20%. Impostare la caldaia alla giusta temperatura non richiede interventi costosi, né competenze tecniche: basta ruotare una manopola con criterio. Seguendo queste indicazioni, si può ridurre la spesa del gas anche di 300 euro l’anno, senza rinunciare al comfort domestico.
