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Cronaca ambientale

Giornalista lascia Le Monde per censura sul dossier Notre Dame des Landes

Come si suol dire, accade nelle migliori famiglie: Hervé Kempf giornalista famoso e specializzato in tematiche ambientali a Le Monde lascia la storica testata perché censurato

Hervé Kempf è una delle firme francesi più note e affidabili del giornalismo ambientale, esperto nei negoziati internazionali sui cambiamenti climatici e cronaca ambientale, non popolare ma molto famoso nell’ambiente ecologista. E fedele alla sua integrità decide dopo 15 anni di lasciare Le Monde per approdare al giornale digitale Reporterre. Il motivo lo spiega lui stesso nell’articolo di presentazione, gli è stato vietato di condurre un inchiesta sull’aeroporto in costruzione di Notre Dame des Landes. Per dare percezione di cosa sia Notre Dame des Landes basti pensare che il movimento popolare di opposizione in Francia all’ennesimo aeroporto è molto simile per forza e coordinamento al NOTAV Torino Lione.

E quindi scrive Kempf su Reporterre la testata con cui ha aperto la sua nuova collaborazione:

Questo 2 settembre, dopo quindici anni, lascio Le Monde e in questo lunedì l’ultimo accordo giuridico tra me e il giornale si è concluso. Lascio volontariamente una testata prestigiosa e ciò causerà forse un polverone. Ma la ragione che mi ha mosso è la censura messa in atto dalla direzione che mi ha impedito di seguire nel giornale le inchieste e i reportage su Notre Dame des Landes.

Dopotutto avevo solo un problema se volevo conservare quella libertà senza la quale il giornalismo non ha senso: abbandonare il conforto di uno stipendio sicuro prima che il lavoro non lasciasse più margine all’espressione che mi restava, la cronaca ecologica (usa: chronique Ecologie con la E maiuscola NdR)

Lasciare il giornale fondato da Hubert Beuve-Méry e venduto nel 2010 è stata una liberazione. Mi lancio nell’avventura con il sito Reporterre perché più che mai una informazione indipendente è necessaria per rendere conto del fenomeno più cruciale della nostra epoca, la crisi ecologica.

Accusa Kempf che il giornalismo ambientale rischia di essere stritolato dagli ingenti interessi economici che riguardano il settore delle energie (nucleare, gas scisto, ecc.) e che dalle testate viene vissuto come ultima ruota del carro o addiritttura come fastidio. I pezzi relativi al settore energetico, ad esempio, sono affidati ai giornalisti economici che sono al di fuori delle competenze ambientali. E proprio con l’arrivo del nuovo direttore che la situazione precipita a Le Monde per Kempf che si ritrova sulle pagine del suo giornale lo scorso 17 maggio uno speciale sovvenzionato dalle grandi aziende dell’energia e dall’associazione degli industriali proprio sulla transizione energetica e la competitività dell’industria francese.

Infine anche la pagina dedicata alla cronaca ambientale è stata prima spostata e poi eliminata. L’atmosfera in redazione dunque era pesante e risultava per Kempf sempre più difficile scrivere finché non si è visto rifiutare gli articoli su Notre Dame del Landes poiché secondo la direzione lui ne sarebbe stato troppo coinvolto.

Kempf è autore di tre saggi molto duri e impegnati sul fronte ambientale quali Comment les riches détruisent la planète del 2007 e Pour sauver la planète, sortez du capitalisme del 2009 e Fin de l’Occident, naissance du monde del 2013.

Grazie Monsier Kempf per il suo esempio e per il suo coraggio.

Via | Bioaddict
Foto | solylunafamilia su Flickr

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