Seguici su

Cronaca ambientale

Nubifragio, discarica emersa in Basilicata: dal rischio idrogeologico ai rifiuti interrati

La pioggia sta facendo enormi danni in tutta Italia: a Pisticci, in Basilicata, ha fatto emergere una discarica abusiva interrata

Le intense piogge di questi giorni, che flagellano senza tregua i territori idrogeologicamente più disastrati del paese, da nord a sud, hanno fatto emergere quanto di più orribile il sottosuolo italiano possa nascondere: tra Pisticci e Marconia, nella provincia di Matera, le precipitazioni intense nella notte tra l’8 ed il 9 ottobre hanno creato una profonda spaccatura nel terreno, uno squarcio che ha portato a galla un’orribile realtà.

Il canale creato dalla bomba d’acqua, durata ore nei cieli della provincia di Matera (poco più a sud, nella solita Ginosa, i danni sono incalcolabili come lo erano lo scorso anno, quello prima, quello prima ancora e via così) ha letteralmente squarciato il terreno facendo emergere una discarica abusiva interrata, pochi centimetri sotto il livello terra.

Ad accorgersene è stato il ciclista Manuel Di Leo, che ha informato il sito Basilicata24, scattando ed inviando la foto che vedete qui accanto: un ammasso di rifiuto comparso dalla spaccatura del terreno, proprio vicino a case, terreni coltivati ed un canile, quello di Marconia, poco distante dalla frazione Fosso Lavandaio (fino ad agosto c’era anche chi ci coltivava la marijuana).

Dal rischio idrogeologico, che è come un cappio per le popolazioni locali (sono stimati in 50 milioni di euro i danni, ad occhio, di queste prime piogge, che hanno creato allagamenti, frane, smottamenti), ai veleni interrati, che la terra lucana comincia letteralmente a “sputare fuori”, il passo è breve anzi, brevissimo.

Non è la prima volta che nel territorio del comune famoso per l’amaro vengono rinvenute discariche abusive: amianto e pneumatici, elettrodomestici e rifiuti urbani, plastica e materiali edili su cui pascolano le pecore, vicino ai quali si coltivano i pomodori, sotto ai quali scorrono le falde acquifere.

Il paesaggio calanchivo più suggestivo della regione Basilicata, non segnato (forse appositamente) su alcun percorso turistico, è letteralmente deturpato oggi dalle discariche abusive di rifiuti: l’ultimo sequestro del NOE è solo di 6 giorni fa, quando i Carabinieri hanno posto i sigilli alla discarica di RSU in località La Recisa, nel comune di Pisticci (Mt), dove venivano sversati rifiuti tal-quale direttamente sul terreno, non preparato per accoglierli.

Nella stessa area, era la notte lontana tra il 10 e l’11 gennaio 1987, vennero interrati su una superficie di circa 10 kmq lungo il torrente Vella circa 100 bidoni di scorie nucleari: a fare il lavoro fu la ‘ndrangheta, secondo quanto raccontato da un pentito, ma quei rifiuti venivano da Rotondella, dove c’è l’Itrec ed il deposito di scorie nucleari più delicato d’Europa.

La Regione più dimenticata d’Italia comincia dunque a vomitare, quasi un esorcismo territoriale, tutti i veleni ingurgitati negli anni: dai fanghi di Corleto Perticara alle discariche abusive ai fusti tossici. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

Ultime novità