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Clima

El Niño: tra ottobre e dicembre 2014 eventi climatici estremi, avverte la World Meteorological Organization

C’è una probabilità del 60% che El Niño sia in attività tra giugno e agosto e la probabilità aumenta al 75-80% per il periodo che va da ottobre a dicembre il che vuol dire aumento di eventi climatici quali siccità e alluvioni

El Niño fenomeno meteo globale è caratterizzato da temperature superficiali oceaniche insolitamente calde nella zona centrale e orientale del Pacifico tropicale. E’ un fenomeno naturale ciclico con un intervallo ricorrente di 2-7 anni e ha un impatto importante sul clima di tutto il Pianeta. L’ultima apparizione di El Niño si è avuta nel 2009- 2010. Sulla base dei pareri espressi dal World Meteorological Organization (WMO) e dal National Meteorological and Hydrological Services molte amministrazioni statunitensi hanno già iniziato la preparazione per l’arrivo di El Niño associato a siccità e alluvioni.

Le temperature dell’Oceano Pacifico si sono debolmente innalzate ma le condizioni atmosferiche (come la pressione sul livello del mare, nuvolosità e venti alisei) sono rimasti neutrali. Ciò indica che El Niño non si è ancora pienamente manifestato, in quanto dipende essenzialmente dalla interazione tra oceano e atmosfera. Si prevede che l’Oceano Pacifico tropicale continuerà a riscaldarsi nei prossimi mesi con un picco nell’ultimo trimestre del 2014. Il suo potenziale di intensità resta incerto e attualmente un evento di forza moderata appare più probabile rispetto ad uno debole o forte.

Ha detto Michel Jarraud segretario generale WMO:

La nostra comprensione di El Niño e La Niña è aumentata considerevolmente negli ultimi anni e questa conoscenza ci ha permesso di sviluppare servizi di grande successo per la società. Il preavviso dato ai governi di tutto il mondo ha permesso di organizzare piani di emergenza. Per quest’anno si prevede che El Niño avrà consistente impatto sull’agricoltura, la gestione dell’acqua, la sanità e altri settori sensibili al clima. Restiamo vulnerabili a questa forza della Natura, ma possiamo proteggerci grazie a una migliore preparazione e programmazione. El Niño porta eventi estremi e ha un effetto pronunciato sull’innalzamento delle temperature. E’troppo presto per valutare l’impatto preciso sulle temperature globali nel 2014, ma ci aspettiamo che la tendenza al riscaldamento a lungo termine si aggravi a causa delle crescenti concentrazioni di gas serra.

Insomma, è la somma a fare il totale e infatti sia la US National Oceanic and Atmospheric Administration sia il Japan Meteorological Agency’s Tokyo Climate Centre centri climatici regionali del WMO hanno riferito che le temperature medie globali nel mese di maggio 2014 sono state le ??più alte mai registrate sebbene senza presenza de El Niño. Le ultime previsioni su modelli indicano che le temperature centrali tropicali dell’Oceano Pacifico di superficie rischiano di aumentare ulteriormente nel terzo trimestre del 2014. I modelli e gli esperti suggeriscono che l’evento raggiungerà il picco di intensità nel corso del quarto trimestre del 2014 protraendosi fino ai primi mesi del 2015 prima di dissiparsi.

ENSO è l’acronimo di El Niño Southern Oscillation ovvero un ciclo che si riferisce alle variazioni di anno in anno nelle temperature della superficie del mare, precipitazioni, pressione atmosferica di superficie e la circolazione atmosferica che si verificano nell’Oceano pacifico equatoriale. Il nome El Niño, il bambino in spagnolo è stato dato dai pescatori peruviani poiché si manifesta in dicembre mentre La Niña rappresenta l’estremo del ciclo ENSO.

El Niño si riferisce al ciclo ENSO in cui le temperature della superficie del mare al sopra la media che si sviluppano periodicamente in tutto il Pacifico equatoriale centro-orientale sono in fase di riscaldamento; la Niña si riferisce al raffreddamento periodico delle temperature della superficie del Pacifico equatoriale centro-orientale e rappresenta la fase fredda del ciclo ENSO. Le fluttuazioni delle temperature oceaniche durante El Niño e La Niña sono accompagnati da oscillazioni di grande scala della pressione atmosferica tra il Pacifico tropicale occidentale e orientale, fenomeno conosciuto come la Southern Oscillation.

Durante gli eventi di El Niño, lo spostamento verso est della attività temporalesca dall’Indonesia nel Pacifico centrale può portare a condizioni anomale di siccità nel nord Australia, Indonesia e Filippine. Maggiore siccità rispetto alle condizioni normali sono spesso osservate nell’Africa sud-orientale e nel nord del Brasile, durante la stagione invernale. Durante la stagione estiva a nord, le piogge del monsone indiano tende ad essere minori, soprattutto nel nord-ovest dell’India, dove ne soffrono le colture. Durante un evento di El Niño in inverno, i sistemi di bassa pressione alle medie latitudini tendono a essere più vigorose del normale nella regione orientale del Nord Pacifico. Questi sistemi pompano aria insolitamente calda nel Canada occidentale, Alaska e la parte settentrionale degli Stati Uniti. Le tempeste tendono anche ad essere più vigorose nel Golfo del Messico e lungo la costa sud-est degli Stati Uniti, con innalzamento dell’umidità.

Via | WMO

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