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Vietnam, il commercio d’avorio degli elefanti africani

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Il commercio d’avorio è una piaga che, almeno in via ufficiale, quasi tutti i Paesi africani combattono con determinazione: l’uccisione degli elefanti è tuttavia ancora un enorme problema che alimenta l’immenso mercato illegale di questo prezioso materiale.

Secondo l’organizzazione Save the Elephants, che ha tenuto una conferenza stampa a Nairobi, in Kenya il numero degli elefanti è in costante diminuzione, da 30mila esemplari nel 2010 a 25mila nel 2013, e anche in Tanzania la situazione preoccupa molto esperti e ricercatori.

Secondo l’organizzazione il Vietnam potrebbe avere un ruolo importante nell’alimentare questo commercio illegale: l’importazione di avorio è cresciuta negli ultimi anni, di sei volte dal 2008, ed anche il mercato cinese sarebbe particolarmente fiorente.

“Che cosa sta accadendo ora in Africa? Gran parte dell’avorio resta qui e viene portato verso il porto di Mombasa, o verso Dar es Salaam o Zanzibar. Ma un’altra grossa parte arriva sui mercati di altri paesi, soprattutto Cina e Vietnam ma se in Cina sia l’avorio venduto legalmente, sia quello venduto illegalmente sono in calo, in Vietnam c’è un vero boom”

ha dichiarato in conferenza stampa Esmond Martin, ricercatore di Save the Elephants. Buona parte dell’avorio viene contrabbandato nel vicino sud-Sudan via terra, attraverso i porosi confini tra i due paesi, portato in aeroporto a Juba e da qui spedito alle diverse destinazioni, ma anche il porto di Mombasa è famoso per i traffici illeciti di avorio con l’oriente.

I governi di Kenya e Tanzania periodicamente organizzano falò collettivi delle zanne di avorio sequestrate ai contrabbandieri, un monito affinchè nessuno possa mai sfruttare quell’avorio.

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