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Agricoltura

Birra Peroni riduce del 30% le emissioni di gas serra e sposa le rinnovabili

Grande attenzione per l’ambiente da parte di Birra Peroni, che riduce in modo significativo l’emissione di gas serra nell’atmosfera. Una politica green che paga.

Anche le aziende produttrici di cibi e bevande manifestano una crescente attenzione per la sostenibilità ambientale. Un esempio concreto giunge da Birra Peroni, i cui siti produttivi di Roma, Bari e Padova da questo mese sono passati all’utilizzo di energia generata al 100% da fonti rinnovabili: eolico, fotovoltaico e biomasse.

La scelta conferma l’impegno dell’azienda birraria simbolo del Made in Italy verso la riduzione dell’impatto ambientale dei suoi stabilimenti, all’interno di un processo strategico sempre più votato alla migliore integrazione con l’ecosistema.

I risultati sono messi in evidenza da Roberto Cavalli (Integrated Supply Chain Director Italy di Birra Peroni), che si esprime in questi termini: “La nostra azienda riduce le emissioni di CO2 del 30% passando da 4,51 kg Co2/hl a 3,18 Kg CO2/hl”. Il processo è ancora in atto: “Prevediamo -continua Cavalli- di arrivare a una riduzione del 50% entro il 2025. Continua così il nostro impegno per migliorare le nostre performance produttive ma con grande attenzione verso l’ambiente“.

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Gli obiettivi green ed economici non sono in contrapposizione, perché i successi industriali e commerciali non possono essere considerati tali se non vanno di pari passo con il rispetto dell’ambiente e del territorio nel quale si opera: il legame con l’Italia è per Birra Peroni un impegno quotidiano, da rafforzare ulteriormente.

Non è un caso se l’aumento della produzione registrato negli esercizi più recenti, che ha portato l’azienda a superare i 6 milioni di ettolitri annui, è coinciso con un deciso miglioramento delle performance ambientali, anche in termini di riduzione dei consumi d’acqua (-34%), di energia termica (-39%) e di energia elettrica (-25%) per ettolitro di birra prodotto.

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