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Agricoltura

Ogm, l’ambientalista Mark Lynas cambia posizione: si alle colture geneticamente modificate

Il giornalista ed attivista ambientalista Mark Lynas cambia posizione sugli Ogm: “evidenze scientifiche, non fanno male”

Mark Lynas è un attivista ambientalista nonchè uno dei giornalisti britannici più autorevoli, credibili e pluripremiati in tema di ambiente e, in particolar modo, di cambiamenti climatici: divenuto famoso grazie al libro High Tide: The Truth About Our Climate Crisis del 2004 e per aver tirato una torta in faccia all’ambientalista scettico sul global warming Bjørn Lomborg, la posizione di Lynas sugli Ogm è sempre stata di estremo scetticismo.

Tuttavia, come sosteneva l’aristocratico liberale Honoré Gabriel Riqueti sotto l’Ancien Régime

Solo gli imbecilli non cambiano mai opinione

Lynas, non appartenendo alla categoria, ha recentemente cambiato posizione sugli Organismi geneticamente modificati.

Non so voi, ma io ne ho abbastanza. Il dibattito sugli Ogm è chiuso. E’ finito. Non abbiamo più bisogno di discutere su se siano o no sicuri – più di una decade e mezza con 3mila miliardi di pasti geneticamente modificati mangiati e non c’è mai stato un solo caso di danno comprovato. Per di più, delle persone sono morte per aver scelto il biologico, ma nessuno è morto per aver mangiato Ogm

Con queste parole Mark Lynas ha chiuso il suo recente intervento alla Oxford Farming Conference, la conferenza annuale degli agricoltori britannici tenutasi pochi giorni fa; da strenuo oppositore agli Ogm, il cambio radicale di posizione del giornalista britannico è stato necessario a fronte delle evidenze scientifiche,

ignorate dalle ideologie

secondo il britannico, ma anche basandosi su aspetti più economici, sociali, globali: in primis la necessità di cibo, che in un pianeta che esaurisce le sue risorse annuali già nei primi sei mesi dell’anno e dove la popolazione è in costante aumento, diventa un’emergenza su scala globale.

Lynas ha inoltre messo sul piatto la necessità di una libera scelta che va lasciata agli agricoltori, costretti a rinunciare ai vantaggi Ogm spesso proprio a causa di posizioni preconcette ed antiscientifiche:

Ho scoperto la scienza e in questo processo spero di essere diventato un ambientalista migliore. Greenpeace e la Soil Association affermano di essere guidati dal consenso scientifico, come per i cambiamenti climatici. Sugli Ogm c’è un consenso scientifico solido come una roccia, sostenuto dall’American Association for the Advancement of Science, dalla Royal Society, dai sistemi sanitari e dalle accademie scientifiche nazionali in tutto il mondo. Ma questa verità sconveniente viene ignorata perché cozza con la loro ideologia.

Una posizione che farà certamente discutere, ma che abbraccia temi scientifici e civili importanti, come appunto la libertà di scelta e di ricerca scientifica, flettendo, e addirittura frantumando, molti preconcetti, fino ad un vero e proprio endorsement:

E’ di un’ironia deprimente che gli attivisti anti-biotech si lamentino che le piante geneticamente modificate siano vendute solo dalle grandi multinazionali quando nessuno ha fatto più di loro per creare questa situazione

Lynas ha spiegato di aver capito che colture mais e cotone Ogm necessitano di meno agenti chimici rispetto alle colture tradizionali, che permettono anche ai piccoli agricoltori di restare sul mercato quasi fagocitato dai giganti, che le colture abusive di Ogm proliferano (il cotone Bt è stato riprodotto abusivamente in India e la soya roundup ready in Brasile perché gli agricoltori erano entusiasti all’idea di utilizzarlo): di fronte a tali argomentazioni, non ha potuto far altro che arrendersi alle evidenze:

la tecnologia non smetterà mai di crescere; anche il frigorifero e l’umile patata una volta sono stati nuovi e spaventosi

ha detto Mark Lynas nella conferenza accademica più autorevole, in Gran Bretagna, in materia agricola.

Via | Mangimi&Alimenti
Foto | The Telegraph

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