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Animali

Cani senza catene in Emilia Romagna ma è deluso Davide Battistini dal Movimento 5 stelle

Della protesta sotto forma di sciopero della fame di Davide Battistini, durato 43 giorni, ne avevo scritto un paio di mesi fa. Ebbene il consiglio regionale dell’Emilia Romagna ha approvato la legge contro i cani alla catena, ma a Battistini questa norma non convince.

Un paio di mesi fa, era appena iniziato gennaio, Davide Battisti, animalista aveva iniziato lo sciopero della fame per indurre il consiglio regionale dell’Emilia Romagna a legiferare contro la catena ai cani e per il benessere animale. Peraltro Battistini contava sull’appoggio di Andrea Defranceschi consigliere alla Regione per il Movimento 5 stelle in qualità di relatore della norma.

Cosa è successo? Che la legge in questione entrerà in vigore tra 6 mesi e il timore di Battistini è che non sarà di fatto la soluzione che lui sperava di mettere in campo. Davide Battistini sul suo blog ripercorre la storia di questa norma. Defranceschi si è sentito attaccato e ha annunciato ricorso alle vie legali. Battistini scrive sul suo sito:

Per correttezza verso tutti gli attivisti e gli elettori credo si debba discuterne. Pubblicamente e in rete come deve fare un movimento trasparente e democratico. Questa è la novità italiana in politica, l’onestà e la trasparenza. La novità creata da Grillo e Casaleggio che non finirò mai di ringraziare per avermi liberato dall’arroganza della casta dei politici. O almeno così credevo… Io so di aver agito, sempre, per portare voti, idee e volontariato al movimento. Ma prima sono un attivista per i diritti animali, lo sono dal 1985. Dal 2009 ho aderito prima come simpatizzante e poi come elettore e attivista al M5S. Posso dimostrarlo con tutto quanto pubblicato sul mio blog, sul mio profilo Facebook e con tutte le mail mandate al gruppo di Ravenna e Bologna. E non ultimo col mio impegno come rappresentante di lista del movimento cinque stelle alle ultime elezioni politiche. Alla prima riunione post elezioni in regione, per la prima volta ho sentito dire da Defranceschi che l’abolizione delle catene, per detenere i cani, veniva posticipata di ben 6 mesi oltre l’entrata in vigore della legge. Questo non era mai stato detto nell’accordo con la politica regionale. Se mi avessero parlato di 6 mesi di proroga non avrei fermato lo sciopero della fame e avrei iniziato anche quello della sete. Defranceschi io non sono un buffone e non ho manie di protagonismo. Ho solo un radicato sentimento di giustizia per ogni essere vivente. E la legge che state scrivendo in regione tradisce questi ideali e toglie alla nostra regione il vanto di essere la prima in Europa ad abolire le catene che schiavizzano i cani. Purtroppo mi sono fidato dei politici.


Peraltro la legge è stata aggiustata in corsa così come testimoniano gli attivisti di Animal liberation tant’è che lo scorso martedì 26 marzo si sono presentati nella aule del Consiglio regionale proprio per intervenire nella cancellazione di due articoli considerati decisamente pericolosi:

In sintesi:

– dopo l’udienza conoscitiva, viene introdotto nel testo del p.d.l. surrettiziamente, cioè con taciuta intenzione, nel p.d.l. che era intitolato a modifiche della Legge regionale sul Benessere Animale, un articolo 8 che riguarda modifiche alla legge regionale sulla caccia;
– se approvato, questo testo introduce la possibilità preventiva di uccidere i colombi, mentre le norme vigenti lo consentono solo a danni avvenuti e certificati e solo dopo che si sia proceduto con i metodi ecologici, se l’ ISPRA ex INFS ne verifica l’ inefficacia;
– se passa l’emendamento in questione, la legge regionale sulla caccia, (L.R. (8/1994) modificata da questa legge in via di emanazione, darà la possibilità ai Comuni di procedere all’abbattimento dei colombi, mentre ora non lo prevede (v. esito vittorioso ricorsi al TAR già citati);
Questo per ciò che riguarda i colombi.

Anche per ciò che riguarda l’uso della catena ci sono amare sorprese perché vengono introdotte nel testo del pdl importanti deroghe: deroghe per un tempo indeterminato per ragioni di salute certificate dal medico veterinario privato e una ulteriore deroga, stavolta però temporanea, per ragioni di sicurezza (sic!).
Noi temiamo che le due deroghe succitate vanifichino in pratica il divieto.

Le due voci sono poi state escluse anche se alla fine è rimasta la proroga di 6 mesi per il divieto della catena ai cani.

I problemi di comunicazione tra Movimento 5 stelle e animalisti evidentemente restano confermati. Già prima delle elezioni, infatti alla vigilia del voto emersero le contraddizioni rispetto alla vivisezione. Purtroppo manca nel M5S una voce unitaria rispetto ai temi del benessere animale e diritti animali anche se le idee di Beppe Grillo sembrano andare nella direzione animalista: ma quale sarà invece la strada politica comune?

Foto | Davide Battistini su Fb

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