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ENERGIE

Energia e rinnovabili: arriva il capacity payment aiutino alle lobby del carbone e del petrolio

Con un emendamento alla Legge di stabilità il governo italiano fornisce un sostanzioso aiuto alle lobby del petrolio e del carbone mettendo in ginocchio le rinnovabili

Secondo il nostro governo, l’Italia deve sostenere la produzione di beni e merci con energia proveniente dalle centrali termoelettriche. Infatti dimostrazione di questa politica che va esclusivamente a favore delle lobby del petrolio e del carbone è l’approvazione dell’ emendamento 99 al DdL Stabilità in cui compare il sistema di capacity payment messo in atto per sostenere le centrali termoelettriche con cicli combinati a gas oramai in crisi a causa della concorrenza del fotovoltaico. Chi pagherà l’incentivo? Le rinnovabili e saltano anche gli ecobonus previsti per il 2015. Oggi il ministro Andrea Orlando è atteso proprio al VI Forum di Qualenergia a cui prendono parte i produttori di rinnovabili e associazioni ambientaliste (Kyoto Club e Legambiente) che chiederanno che il voto definitivo alla Camera sia di altro orientamento e che annulli quanto approvato ieri in Senato. Infatti, con l’emendamento 99 il capacity payment viene adottato con tre anni d’anticipo ossia a partire dal 2014 rispetto alla data prevista al 2017; inoltre non essendo un finanziamento previsto in bolletta darà finanziato dalle rinnovabili che pagheranno alle centrali elettriche con fonti fossili l’energia che non producono.

I fautori dell’emendamento sono i senatori Giorgio Santini (Pd) e Antonio D’Alì (ex PdL ora Ncd) per cui saranno premiate quelle centrali elettriche flessibili, ossia che includono i cicli combinati a gas, sostenute economicamente per la potenza che hanno e non per l’effettiva produzione di energia che mettono in rete.

Il capacity payment è una di quelle soluzioni che è chiaramente a favore delle centrali termoelettriche, sostanzialmente piuttosto che far crollare il mercato dell’energia a causa della super produzione delle rinnovabili sopratutto fotovoltaico, abbassando i costi delle bollette per gli utenti, si preferisce dopare il mercato. Quindi una centrale termoelettrica anche se vecchia e altamente inquinante viene preferita a un sistema di produzione di energie pulite.

Qual è stato il problema? L’inversione dei flussi, ossia l’energia prodotta dalle rinnovabili ha flussi variabili non prevedibili e ciò perché la rete italiana è vetusta e incapage gestire questi flussi. Lo spiega Massimo Gianfreda cross manager per Siemens al VI Forum organizzato Qualenergia. Le smart grid potrebbero sviluppare capacità di governo tra produzione di energia e gestione dei flussi di energia, migliorando in genere la fruizione del servizio elettrico.

Via | GreenBiz, Qualenergia

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