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Multa alla donna che ha raccolto rifiuti in spiaggia, i vigili di Cagliari: “Le tasse le pagano i cittadini”

Dopo la denuncia di Ilaria Montis in merito alla multa da 167 euro per aver gettato rifiuti raccolti sulla spiaggia di Piscinas in provincia di Cagliari abbiamo sentito il parere di Mario Delogu, comandante dei Vigili urbani di Cagliari: le risposte non sono scontate

Dopo la denuncia di Ilaria Montis archeologa che dopo aver gettato una cassetta di rifiuti dalla spiaggia di Piscinas in provincia di Cagliari si è vista comminare una multa da 167 euro, abbiamo sentito al telefono il Comandante dei Vigili Urbani di Cagliari, Mario Delogu che ci ha spiegato nel dettaglio cosa è accaduto e perché. Le sue risposte non sono poi così scontate e mettono in luce la necessità dei comuni di far quadrare i conti sulla base delle tasse pagate dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti; la responsabilità delle amministrazioni del territorio nel tenere l’ambiente pulito e la determinazione dei cittadini a denunciare ma anche a agire secondo le regole della comunità in cui vive: ma così non si rischia l’immobilismo?

D.: Buonasera Comandante, perché avete deciso di multare una cittadina che ha conferito rifiuti raccolti in spiaggia?

R.: Partiamo da un presupposto previsto nel regolamento comunale: la tassa sui rifiuti grava sui cittadini residenti. La buona intenzione della signora, dunque, si è scontrata con il rispetto del regolamento e con il fatto che da non residente abbia gettato rifiuti a Cagliari. Quei rifiuti essendo stati raccolti nella spiaggia di Piscinas andavano conferiti nel comune di Arbus. Cosa accadrebbe se tutti i cittadini di Cagliari (oltre 150 mila abitanti NdR) decidessero di andare a conferire i loro rifiuti nel comune di Arbus (circa 6 mila abitanti NdR)?

D.: Però la signora Montis ha specificato che vicino la spiaggia non c’erano cestini per conferire rifiuti

R.: Non li mettono apposta poiché i rifiuti vanno conferiti in accordo con l’amministrazione e non agendo di testa propria seppur con le migliori intenzioni.

D.: Dunque, cosa avrebbe dovuto fare la signora Montis? Semplicemente spostarli in un angolo, e poi?

R.: Andava bene spostarli in un angolo e poi andava avvisata l’amministrazione di provvedere a una raccolta straordinaria se necessario. Oppure se raccolti erano poi da conferire nel proprio comune di residenza. Nel momento che si raccoglie un rifiuto si deve tenr presente che è come se lo avessimo prodotto noi e dunque ce ne assumiamo la responsabilità. Ha mai visto che in alcune amministrazioni sono comparsi cassonetti con lucchetti o catene? O anche con tessere elettroniche consegnate ai soli residenti? E’ perché solo i residenti possono conferire nel proprio comune di appartenenza. Sempre perché le tasse sono poi pagate alla propria amministrazione. Il perché è chiaro: ogni comune si è difeso come poteva. Quando è partita la differenziata in tanti comuni si è avuta una riposta poco entusiasmante da parte dei cittadini che consideravano una scocciatura dividere il vetro, la carta ecc. Allora molti pendolari, molto presenti qui a Cagliari, avevano preso l’abitudine di gettare tutta la loro spazzatura nei cassonetti del nostro comune. I comuni dunque si sono blindati in norme sempre più stringenti.

D.: Mi è chiaro il quadro d’insieme, ma per tornare alla Signora Montis, possiamo dire che però a causa delle tasse e dei regolamenti si disincentiva un cittadino a pulire una spiaggia?

R.: Se raccoglie i rifiuti e se li porta a casa e poi li conferisce nella propria spazzatura secondo il regolamento del comune a cui appartiene no. E’ anche importante rivolgersi all’amministrazione competente affinché se ne faccia carico.

Foto | Comune di Cagliari

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