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In arrivo il drone anti-caccia

I droni non sono solo usati in modo assai discutibile in operazioni antiterrorismo, ma stanno iniziando a trovare impiego per scoprire attività di caccia illegale in varie parti del mondo

I droni, aerei teleguidati da grandi distanze,  si sono fatti la triste reputazione di macchine killer; nel loro ampio uso in operazioni anti-terrorismo si sono infatti lasciati dietro una lunga scia di sangue di vittime civili. Una commissione delle Nazioni Unite sta indagando se questo tipo di attacchi debba o meno considerarsi illegale.

Esistono tuttavia impieghi migliori per gli aerei robot, in particolare la sorveglianza aerea per scoprire attività illegali di caccia. Droni vengono usati in Asia sud-orientale per salvare gli oranghi minacciati dagli incendi illegali dei piantatori di palma da olio, oppure in Sudafrica per cercare di fermare lo sterminio dei rinoceronti.

Clide Viver, uno dei fondatori della riserva naturale nel KwaZulu Natal è particolarmente convinto della loro efficacia:  «Possono volare per 16 ore a 5000 metri. Il suo volo silenzioso e la dotazione di una telecamera IR sono fondamentali per individuare i bracconieri di notte. Ci può dire se un uomo sta portando una zappa o un fucile e se ha il dito sul grilletto. Possiamo vederli, mentre loro non ci vedono e così possiamo arrestarli. Altrimento è come cercare un ago in un pagliaio.»

L’organizzazione ShadowView sta cooperando con la League Against Cruel Sports, per  monitorare la caccia alla volpe in Inghilterra, tuttora praticata nonostante sia vietata per legge. Con una faccia tosta degna dei peggiori, i cacciatori inglesi si lamentano dell’invasione della privacy, ma questa nuova tecnologia sarà un efficace deterrente per proteggere la fauna selvatica.

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