La crisi economica ci attanaglia e molte famiglie hanno iniziato a risparmiare anche sulla spesa alimentare rinunciando spesso a alimenti preziosi per la salute.
Portare a casa una spesa salutare, rispettosa dell’ambiente e economica non è difficile ma richiede che si conosca la stagionalità degli alimenti e che ci si impegni a acquistare a Km0. E’ in effetti questo il segreto. Detto ciò passo a girarvi i consigli di Gianvincenzo Barba dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino che ha individuato una spending review per la spesa alimentare che usa anche ciò che normalmente butteremmo via.
La prima cosa da fare è pianificare la spesa settimanale rivedendo alcuni consumi, tra cui quelli di carne. Come spiega Barba:
Questo prodotto viene assunto spesso nel nostro Paese in quantità maggiori rispetto a quelle raccomandate dai nutrizionisti, sarebbe meglio sostituirla con legumi e verdure, alimenti più economici che consentono di assumere gli stessi nutrienti.
Secondo punto: non rinunciare alla qualità ma alla quantità e evitare di acquistare cibo spazzatura. Spiega ancora Barba:
Uno studio coordinato dall’Isa-Cnr ha evidenziato che le ristrettezze economiche spingono le famiglie a consumare in abbondanza alimenti poco costosi, altamente calorici e caratterizzati da bassi valori nutritivi, il cosiddetto junk food. Basterebbe consumare in porzioni inferiori alimenti di qualità, ricchi in gusto e sapore, che per questa loro caratteristica saziano di più.
Un esempio pratico? Scoprire varietà locali e poco apprezzate dalla grande distribuzione ma in vendita nei mercatini rionali. Ci dice Barba:
Chi ha detto che le bucce, i gambi o le foglie dei vegetali vadano buttati? Mangiare solo il ‘cuore’ degli alimenti significa perdere una parte dei suoi nutrienti, e nel caso dei ortaggi equivale a gettare via fibre e antiossidanti, proprio le sostanze che talora assumiamo in forma di integratori per garantircene l’apporto necessario. Se consideriamo per esempio le fave, i baccelli solitamente buttati via costituiscono più della metà in peso di quello che acquistiamo e, possono essere invece utilizzati in forma di crema da aggiungere alle pietanze. Così è per gambi e foglie di carciofi, foglie di zucca e carote.
Via | Almanacco della Scienza
Foto | Flickr Il mercato della Pescheria a Catania
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