La Commissione parlamentare d’inchiesta sugli illeciti connessi al traffico dei rifiuti terminerà con tutta probabilità questa settimana la relazione definitiva sulla morte del Capitano di corvetta Natale De Grazia, morto nel dicembre 1995 dopo una sosta in autogrill mentre indagava sulle navi dei veleni.
La decisione era inizialmente prevista per il 20 dicembre scorso ma, come vi abbiamo raccontato, la conferenza stampa è stata cancellata il fretta e furia.
Enormi navi stracariche di rifiuti tossici che la ‘ndrangheta, e c’è chi dice “lo Stato”, affondava nel Mediterraneo, per disfarsi del problema dello smaltimento negli abissi, le navi dei veleni sono da 30 anni un enorme punto di domanda all’interno della storia ambientale e giornalistica italiana.
La relazione definitiva della Commissione sarà una chiave di volta per stabilire una parte di verità sulla morte del capitano De Grazia e, più in generale, sui sospetti affondamento delle navi cariche di veleni.
Legambiente, da sempre “memoria storica” sul fronte delle navi dei veleni affondate nel Mediterraneo, ha organizzato per mercoledì 6 febbraio, alle ore 16, presso la sala biblioteca dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, un incontro che verterà proprio sui lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta.
E’ particolarmente significativo che questa riflessione e mobilitazione, di valore nazionale, parta da Reggio Calabria città dove il Capitano De Grazia è nato e ha vissuto.
ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente Calabria.
All’incontro, cui parteciperanno l’on. Alessandro Bratti, che ha curato come relatore il lavoro svolto dalla Commissione sul caso De Grazia; Nuccio Barillà, delle segreteria nazionale di Legambiente, la memoria storica in Calabria della vicenda, ed Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio nazionale Ambiente e legalità di Legambiente.
Durante l’incontro l’associazione ha annunciato che chiederà la riapertura dell’inchiesta sulla morte di De Grazia, la cui storia è tanto misteriosa quanto verosimile: mentre era nel pieno dell’inchiesta sulla motonave Jolly Rosso, spiaggiatasi ad Amantea (Cs) nel 1990, considerata da De Grazia la traccia principale per arrivare alle navi dei veleni, De Grazia venne ucciso, avvelenato da un caffè bevuto in un autogrill di Sala Consilina (Sa).
Una morte “di dovere” quella di De Grazia, ucciso in servizio proprio mentre lavorava sulla Jolly Rosso, sulla quale Legambiente chiede chiarezza, verità. Giustizia.
Via | Legambiente
Foto | Comitato Civico Natale De Grazia
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