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Carne con antibiotici, i 4/5 della produzione Usa finisce negli allevamenti

Si usano troppi antibiotici per produrre carne, addirittura i 4/5 della produzione totale Usa finisce negli allevamenti, mentre appena 1/5 è destinato per le cure degli esseri umani.

La Food and Drug Administration lo scorso anno propose delle Linee guida volontarie pensate per spingere l’industria della carne a rivedere l’uso massiccio di antibiotici. Ma dai dati resi noti dalla stessa FDA l’uso di antibiotici è stato incrementato.

L’immagine in alto è tratta dall’infografica messa a punto dalla PEW Charitable Trust. Si noti che che mentre l’uso di antibiotici per umani si è stabilizzato al di sotto degli 8.000 milioni di libra all’ anno, gli allevamenti hanno iniziato a usare sempre più farmaci raggiungendo la cifra record di 29 milioni di libbre nel 2011. In poche parole l’industria degli allevamenti ha usato i 4/5 degli antibiotici prodotti negli Stati Uniti e la tendenza continua a crescere.

Non sorprende un dato del genere se esistono allevamenti che stipano assieme migliaia di animali in spazi ristretti e dunque malsani. Il punto è che gli antibiotici usati così massicciamente danneggiano l’animale e fanno sviluppare nei batteri resistenze ai farmaci. Secondo una indagine svolta da PEW:

Il 75% dei tacchini allevati a terra è resistente ad almeno un antibiotico per la salmonella mentre i batteri nell’allevamento eano resistenti a 3 o più antibiotici; quasi i tre quarti dei batteri della salmonella trovati nel petto di pollo venduto al dettaglio erano resistenti ad almeno un antibiotico. Circa il 12% di petto di pollo al dettaglio e campioni di tacchino a terra erano stati contaminati da Salmonella;la resistenza alla tetraciclina ha portato alla contaminazione da Campylobacter del 95% di prodotti a base di pollo.

Via | MotherJones, PEW
Foto | PEW

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta

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