Obama lancia un appello all’industria per una rivoluzione verde del traffico su gomma

Nel suo intervento settimanale in radio, Barack Obama ha riaffermato una strategia “all-of-the-above” (in tutti i campi) che conduca gli Stati Uniti all’autosufficienza energetica. Sul piatto il presidente USA mette un finanziamento di 200 milioni di dollari per la ricerca e lo sviluppo di automobili a combustibile pulito.

La mossa arriva per placare gli animi degli ambientalisti delusi dalle promesse fatte e non mantenute nel campo della green economy durante il primo mandato, ma, soprattutto, dal quasi sicuro endorsement al progetto dell’oleodotto Keystone XL che un mese fa a Washington ha radunato la più grande folla mai vista a una manifestazione ambientalista.

Obama vuole l’indipendenza dal petrolio estero e la vuole in tempi brevi. Anche il sostanziale appoggio alla pratica del fracking rientra in questa strategia “protezionistica”.  Dopo la visita ai laboratori di ricerca Argonne, nei pressi della “sua” Chicago, Obama ha fatto la sua richiesta all’industria automobilistica, ricevendo severe critiche dai movimenti ambientalisti.

Obama ha spiegato che il passaggio a un carburante pulito avrebbe una ricaduta benefica non solo sull’ambiente, ma anche sui costi. Perché i costi siano bassi, logicamente, la riconversione deve essere su vasta scala. Un passaggio all’elettrico, all’ibrido o altre forme green possono portare reali benefici solamente se si esce dal prodotto d’élite rendendo i nuovi veicoli concorrenziali nei confronti dei veicoli tradizionali. E per fare questo ci vuole un investimento del Governo federale che deve andare ben al di là dei 200 milioni di dollari.

“L’unico modo che avremo per spezzare definitivamente la serie di picchi nei prezzi del gas sarà svincolare le nostre auto e i nostri camion dal rifornimento di benzina per sempre” ha detto Obama. Anche perché ci sono altre promesse da mantenere, su tutte quelle di un forte impegno per limitare i cambiamenti climatici. E visto che l’oleodotto Keystone XL entra in contraddizione con qualsiasi politica verde, l’auspicio della presidenza è che si lavori quantomeno per far viaggiare sulle strade americane auto e tir meno inquinanti.

Via I Guardian

Foto © Getty Images

 

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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