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Previsioni meteo, il diktat di Zaia: “oscurate il Veneto!”

Non essendoci il governo (e chissà per quanto) occorrerà sostituire la massima “piove, governo ladro” con una, più adatta, “ridateci il compianto Bernacca”: dopo la piccata lettera di un albergatore del Cilento che vi abbiamo riportato pochi giorni fa, è ora il turno, nella “caccia al meteorologo”, del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, letteralmente infuriato dopo la Pasquetta con sprazzi di sole pomeridiani nelle terre del nord-est.

Arrabbiarsi per una giornata volta al meglio? Si, perchè le previsioni per Pasquetta, in Veneto (e non solo), erano altre e, sicuramente, in molti avranno rinunciato, scoraggiati, alla classica gita fuori porta.

Forse avrà ragione Maccio Capatonda, al secolo Marcello Macchia, nell’affermare (ieri sera da Daria Bignardi) che

Fare le previsioni metereologiche di ieri per me è più facile.

Ma è altrettanto vero che la caccia al meteorologo è divenuta un’attività pretestuosa seppur di gran moda, come pretestuosa è la massima di prima sul governo ladro: il leghista Luca Zaia, non nuovo a questo tipo di polemiche, si è scagliato contro quei siti internet “colpevoli” di aver fatto previsioni sbagliate o, per meglio dire, imprecise.

Una “colpa”, questa, che altro effetto non avrebbe che influenzare i vacanzieri; secondo quanto dichiarato da Fabrizio Piller Roner, Presidente del Consorzio di promozione turistica Sappada Dolomiti, al Corriere del Veneto

la responsabilità del calo di turisti è sempre più spesso di certi siti web che fanno congetture a lungo termine e che non sempre ci azzeccano. E così la gente non viene. […] In tanti, in questi giorni, hanno disdetto: mi chiamavano delle signore in crisi, tanto per dirmi che non venivano a causa di previsti nubifragi.

Una tesi sposata anche dal Presidente del Consorzio Cortina Turismo Stefano Illing:

È tutto l’inverno che le previsioni ci danneggiano. In genere, sono peggiori della realtà. Certo, di mezzo ci sono modelli matematici; ma secondo me la tendenza, quando si tratta di montagna, è di cautelarsi puntando al peggio; così, se capita qualcosa di brutto, nessuno può dirti niente. Però così noi ci rimettiamo.

E così occorre prendere provvedimenti: nel paese in cui tutti sono esperti di tutto la richiesta di Zaia assomiglia di più alla ricerca di un capro espiatorio cui affibbiare tutte le colpe di questi tempi oscuri di vacche magre: per carità, gli errori, le imprecisioni, sono sotto gli occhi di tutti, ma parlare di cialtroneria è decisamente azzardato.

Certo, il dubbio delle previsioni metereologiche utilizzate come i sondaggi elettorali (a scopo propagandistico piuttosto che informativo) è un diritto di tutti farselo venire, ed un dovere per qualcuno dissiparlo, ma da qui a lanciare diktat oscurantisti contro il meteo ce ne passa.

Come spesso accade, l’ovvia conseguenza è dietro l’angolo: sostituire la scienza (che è fallibile ma non cialtrona) con altro, per felicitare il popolo bue; la provocazione di Luca Zaia è in questo senso emblematica:

Lanciamo un appello perchè questi signori ci cancellino dalle previsioni del tempo: che facciano un’area tutta nera, non ci importa nulla. Meglio tornare a Bernacca e alle sue previsioni per macro aree. […] Con i nostri legali stiamo valutando ipotesi di richieste danni se i gestori dei siti internet continueranno sulla loro strada. Torniamo alla semplicità, come il Papa che dice “buonasera”. Pensiamo di essere meglio di Dio?

Tuttavia tra quanto auspicherebbero gli albergatori, previsioni metereologiche che sia ultra-capillari (tipo “che tempo farà nel mio bagno?”), e quanto invece proposto da Zaia, una vera e propria secessione metereologica, cioè affidarsi al sito dell’Arpav (o a frate Indovino), c’è un abisso, seppure l’obiettivo è comune: eliminare quella nuvoletta nera e piovosa a cavallo tra una regione e l’altra (o tra una provincia e l’altra), di modo che questa non possa rappresentare una discriminante nella scelta del villeggiante.

La teoria che serpeggia in Veneto è che ci sia una sorta di “potere oscuro” che punta a favorire il Trentino (perchè è di questo che stiamo parlando, purtroppo), cui si reagisce con il corporativismo tipico della democrazia italiana: alla fine, si legge tra le righe della dichiarazione di Zaia, ai siti internet conviene dare previsioni meteo pilatesche, così niente oscuramento e nessuna perdita di visitatori.

Via | Corriere del Veneto
Foto | Flickr

A.S.

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