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Disastro ambientale: sequestrata una conceria di Rapino

A Rapino, in Abruzzo, il Corpo Forestale dello Stato ha posto sotto sequestro lo stabilimento di una società specializzata nel trattamento di pellami che si trova attualmente in stato di liquidazione. L’iniziativa rende esecutivo un provvedimento emanato dal Gip di Chieti su richiesta della Procura.

La conceria avrebbe causato un grave inquinamento della falda acquifera, sversando nell’ambiente circostante allo stabilimento sostanze chimiche altamente inquinanti e cancerogene, le quali sarebbero finite nel sottosuolo e nella rete fognaria senza avere subito alcun tipo di depurazione.

L’indagine del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Comando Provinciale di Chieti, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Dell’Orso, è stata avviata in seguito alle denunce di alcuni residenti della zona preoccupati dall’evidente inquinamento dei pozzi. L’analisi delle acque dei pozzi ha rivelato l’avvelenamento della falda acquifera con sostanze cancerogene e pericolose per la salute pubblica come solventi e prodotti chimici che vengono abitualmente utilizzati nella lavorazione dei pellami.

Il malcontento dei residenti non è scaturito soltanto dall’inquinamento delle falde acquifere: emissioni maleodoranti provenivano anche dagli scarichi delle abitazioni collegati a quelle della ditta.

La richiesta di sequestro non è che l’atto culminante di una vicenda che si protrae da diversi anni e per la quale il Sindaco di Rapino si era visto costretto a vietare, con ordinanza, l’utilizzo dell’acqua attinta dai pozzi su tutto il territorio comunale.  Secondo le perquisizioni effettuate sul posto dal Corpo Forestale l’attività della conceria potrebbe essere proseguita anche successivamente alla messa in liquidazione della società. I reati dei quali i responsabili della conceria saranno chiamati a rispondere sono quello di adulterazione di acque e disastro ambientale.

Via | Prima da noi

Foto © Getty Images

 

 

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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