Per il settore auto i limiti di Co2 dell’Europa sono perseguibili: lo dice Bosch

Stando alla multinazionale tedesca Bosch è possibile, da subito, sviluppare e produrre tecnologie nel settore automotive che permettano ai veicoli di rispettare i limiti di emissioni di Co2 fissati dall’Ue, per il 2020, a 95 g/km.

Bosch, che si garantisce il 50% del fatturato totale proprio dal settore auto, sostiene dunque che l’obiettivo che l’Europa si impone di raggiungere nei prossimi 7 anni, un nobile obiettivo di abbattimento sostanziale delle emissioni di carbonio di atmosfera, è possibile garantirlo da subito, almeno nel settore più remunerativo della grande azienda tedesca.

Stiamo sviluppando soluzioni innovative con l’intento di migliorare ancora di più i motori in tutte le classi di veicoli. ]…] Un’ulteriore riduzione dei consumi di carburante è possibile, ma in alcuni casi comporta un aumento considerevole dei costi. Per Bosch, è dunque essenziale che l’ulteriore sviluppo del gruppo motopropulsore sia valutato nell’ottica del rapporto costi-benefici.

ha dichiarato Volkmar Denner, presidente del consiglio di amministrazione della multinazionale tedesca.

Già, i costi: “follow the money” diceva un tempo un giornalista, i soldi, la causa di, e la soluzione a, tutti i problemi del mondo.

Fino ad oggi “i costi” sono sempre stati centrali nel non-sviluppo di tecnologie anti-inquinamento: complici un aumento della sensibilità diffusa sul problema dell’inquinamento, una pressione mediatica sul tema sempre più insistente, politiche più stringenti e, va sottolineato, la crisi economica, le esigenze di riduzione delle emissioni di Co2 corrispondono al medesimo principio che fino ad oggi ha fatto produrre mostri succhiabenzina: the money, i soldi.

Già oggi le autovetture compatte con motori di ultima generazione soddisfano i limiti Ue che verranno imposti dal 2020, ma il dibattito tra benzina e diesel è ancora aperto, cosa che inevitabilmente provoca ancora un rallentamento nell’esplosione delle tecnologie alimentate da combustibili non fossili; il problema inoltre si ingigantisce con i cosiddetti veicoli di fascia alta, sui quali un abbattimento delle emissioni deve partire innanzitutto da una considerevole riduzione del peso e della resistenza aerodinamica.

Bosch fa sapere di stare sviluppando sistemi ibridi plug-in ad alta efficienza che conferiscono ai veicoli un’autonomia di 60 km con trazione puramente elettrica, dedicati in particolare proprio ai veicoli di fascia alta:

Già oggi, gli impianti a metano possono contribuire a ridurre le emissioni di CO2 con un modesto sovrapprezzo. In quest’area, i componenti Bosch possono vantare una netta superiorità tecnica. Tuttavia, per accrescere la penetrazione sul mercato dei veicoli con questo tipo di alimentazione alternativa, è essenziale un’espansione dell’infrastruttura di rifornimento.

ha spiegato Denner. Ci sono molti motivi per cui sviluppare, lavorare e produrre, subito, questo tipo di tecnologie: non ultimo motivi economici, in un mercato in costante flessione verso il basso, nonostante la stessa Bosch per il 2013 preveda una crescita del proprio fatturato compresa fra il 2 e il 4% (nel 2012 il fatturato del Gruppo Bosch era cresciuto dell’1,9% salendo a 52,5 miliardi di euro):

I nostri principali obiettivi di sviluppo continuano a essere automobili più sicure e più ecologiche.

sostiene Bernd Bohr, presidente del settore Tecnologia Automotive.

Via | Corriere della Sera
Foto | Flickr

A.S.

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