Ermete Realacci è il nuovo presidente della Commissione ambiente della Camera

Ermete Realacci, eletto alla Camera dei Deputati con il Partito Democratico ed esponente di spicco di Ecologisti Democratici, l’ala ecologista del Pd, è il nuovo Presidente della Commissione ambiente della Camera.

Realacci, che è anche Presidente onorario di Legambiente ed è stato, dal 1987 al 2003, Presidente dell’associazione ambientalista più famosa d’Italia, è stato eletto con 31 voti; il suoi vice saranno Tino Iannuzzi, anch’egli del Pd, e Massimo Felice De Rosa del Movimento 5 Stelle, mentre i due segretari della Commissione saranno Tommaso Ginoble del Pd e Patrizia Terzoni di M5s.

Realacci, da sempre fortemente attivo sul fronte ecologista, è anche responsabile della Green Economy del Pd: naturale, anche se non immediato, che il più papabile per l’incarico sarebbe stato lui; eletto per la prima volta in Parlamento nel 2001, nel collegio di Pisa, San Giuliano e Calci, e rieletto nelle liste dell’Ulivo nel 2006, sempre in Toscana, è stato confermato nella XVI Legislatura ed infine rieletto anche nell’attuale Legislatura nella circoscrizione Lombardia II.

Responsabile del Dipartimento Ambiente del Partito Democratico sotto la “reggenza” di Dario Franceschini, è stato anche, con Veltroni, Ministro dell’Ambiente del Governo Ombra del Pd, nella XV Legislatura ha ricoperto l’incarico di Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati e responsabile comunicazione del Partito Democratico.

Realacci ha reagito alla nomina con queste parole:

Lavorerò, nell’ambito della mie competenze, perché la Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici affronti le tante questioni aperte e per fare delle politiche ambientali e territoriali la chiave per rilanciare l’economia e produrre nuova occupazione. […] La risposta alla crisi non può che venire da una scommessa sull’innovazione, sulla qualità, sulla green economy. Prima di tutto è necessario rilanciare l’edilizia a partire dalla qualificazione urbana, dalla manutenzione del territorio e delle infrastrutture e stabilizzare ed estendere gli incentivi per il risparmio energetico e la sicurezza antisismica degli edifici privati e pubblici. Affronteremo i problemi a partire dal merito delle proposte, mi auguro quindi sia possibile in molti casi avere maggioranze più ampie di quella che sostiene il governo. Così come sarà possibile che su alcuni temi ci siano maggioranze diverse. Mi attiverò da subito per rinunciare alla mia indennità di presidente di Commissione e mi risulta che una scelta analoga farà anche il vicepresidente Tino Iannuzzi.

A.S.

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