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Il cibo del futuro? Secondo la Fao mangeremo insetti

Il problema dell’approvvigionamento alimentare è uno dei tre nodi fondamentali del futuro del pianeta insieme a quelli delle risorse idriche ed energetiche. L’aumento della popolazione mondiale corre a una velocità superiore a quella dell’incremento della disponibilità alimentare e anche politiche tese alla sobrietà dei costumi alimentari e al contenimento degli sprechi (folli) dei Paesi sviluppati potrebbero non essere sufficienti per un Pianeta che toccherà gli 8 miliardi di abitanti nel 2025.

Nella conferenza internazionale della FAO Le foreste per la sicurezza alimentare e la nutrizione tenutasi a Roma dal 13 al 15 maggio, ha presentato una ricerca secondo la quale nel futuro della nostra dieta ci saranno gli insetti. E la soluzione, secondo questo studio, sarà tutt’altro che secondaria o relegabile alla cucina etnica: no, potrebbe essere addirittura primaria nella reperibilità di proteine a buon mercato.

Secondo gli esperti vi sono circa un milione di specie e, inoltre, in alcune parti del globo gli insetti fanno già parte della dieta. I più presenti nei menu (principalmente orientali e africani) sono i coleotteri (31%), davanti a bruchi (18%), api, vespe e formiche (14%), cavallette, locuste e grilli (13%).

Gli insetti sono ricchi di proteine e grassi buoni, di calcio, ferro e zinco, basti pensare che la carne bovina contiene 6 mg di ferro su 100 grammi di peso secco, mentre nelle locuste si va dagli 8 ai 20 per etto.

Oltre alle eccellenti proprietà nutritive fra i punti di forza ci sarebbero la facilità nell’allevarli e, viste le differenze con i mammiferi, la difficoltà nella veicolazione delle malattie, un aspetto da tenere conto visti gli effetti delle mutazioni e le possibilità di passaggio dei virus dagli animali agli uomini.

Uno dei principali ostacoli da superare per un’eventuale sviluppo di questo tipo di alimenti sarà quello di chiarire gli aspetti giuridici connessi al commercio: solo con una normativa ad hoc potranno esserci investimenti nel settore. I privati sono già alla finestra.

Via | Gaia News

Foto © Getty Images

 

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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