Torrente Gravina inquinato, Matera soffre i miasmi

Il Torrente Gravina è un corso d’acqua che passa proprio sotto ad una meraviglia nazionale, e patrimonio Unesco: i Sassi di Matera. Da qualche tempo i turisti e qualche abitante della splendida cittadina lucana sono costretti a subire i miasmi che, in particolare dall’affaccio di Porta Pistola, salgono dal torrente che attraversa la murgia materana con il suo costante scoscio, nel buio delle notti, nell’arsura dei giorni.

Acqua bianca e schiumosa, odori nauseabondi e uno stato generale storicamente malandato, questo è oggi il torrente Gravina, che bagna uno dei capoluoghi, Matera, della regione dei fiumi per eccellenza (tanto da averne quattro nel gonfalone): la Basilicata.

I depuratori, da queste parti, sono un problema non da poco, così come lo stato delle acque di una regione che immerge le propria fondamenta nelle falde acquifere più profonde d’Italia, nonchè nel giacimento di petrolio più grande d’Europa.

Un problema antico, quello dello scarico delle acque bianche e nere, anche a Matera, che le incanala non separandole e mescolandole direttamente nella Gravina, proprio lungo il canyon che fronteggia la meraviglia Unesco dei Sassi: un problema cresciuto nel tempo, e divenuto infine oggetto di interventi di adeguamento e potenziamento dei depuratori Sarra, Lamione e Pantano, al servizio dell’abitato di Matera.

Queste immagini sono del 2011, ma potrebbero essere di pochi giorni fa.

Gli interventi per i quali sono stati stanziati dal Cipe ben 10 milioni di euro, ma che verranno contrattualizzati non prima del 31 dicembre 2013, per avviarsi la prossima primavera, riguarderanno anche lavori di recupero e sistemazione del collettore di piazza San Pietro Caveoso, il salotto materano che affaccia direttamente sul torrente Gravina.

I lavori serviranno a rendere più sicuri ed efficienti gli impianti di depurazione della città, eliminando i miasmi oggi dovuti alla movimentazione dei fanghi. Tuttavia, come dimostrano le analisi che ci sono state consegnate da Acquedotto Lucano, l’acqua rilasciata dai depuratori non contiene valori oltre i limiti consentiti dalla legge.

ha dichiarato l’assessore comunale all’Ambiente, Rocco Rivelli. L’importanza di una notizia come questa, oltre all’incuria con cui viene gestito l’ambiente circostante ad un patrimonio Unesco di unica bellezza, come sono i Sassi di Matera, deriva dal fatto che la Gravina diviene più a valle un affluente di sinistra dei fiume Bradano a Dragone.

Un fiume, il Bradano, le cui acque sono usate ad uso agricolo e privato, fino a sfociare nel mar Jonio a Metaponto (Mt). In totale, gli interventi previsti saranno 11, tutti considerati di rilevanza strategica regionale per il Mezzogiorno.

Allo stesso modo l’assessore regionale pugliese all’ambiente Amati ha previsto alcuni interventi di risanamento per il torrente Jesce, affluente della Gravina. La speranza è far risplendere di luce propria, come merita, l’intera area della murgia materana.

Via | Trm Radiotelevisione del Mezzogiorno

A.S.

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