La devastazione ambientale del fracking per cercare il gas negli USA

La maledizione della Pennsylvania si chiama Marcellus Shale, una formazione rocciosa che contiene metano formatosi milioni di anni fa in piccole fessure. Per recuperarlo occorre utilizzare la discussa pratica del fracking, che consiste nell’iniettare acqua ad alta pressione per frantumare la roccia e “spremere” il gas contenuto.

In questo post non voglio però parlare del fracking in sè e per sè, ma dell’ impatto ambientale dell’intera industria dello shale gas. Nel 2011 (ultimi dati disponibili dall’EIA) nello Stato di Penn sono state estratte 27 Mtoe di shale gas, il 4,5% di tutta la produzione USA. Per fare questo sono stati trivellati quasi 9000 pozzi in una striscia che attraversa lo Stato da sud ovest a nord est.

Poichè i pozzi si esauriscono in fretta (in media 8 anni con il 60% della produzione nei primi 3) , occorre continuare a fare buchi per spremere il sottosuolo. L’immagine in alto è ad esempio una mappa di una zona nei pressi della municipalità di Dimock, contea di Susquehanna (1). In rosso sono indicati i pozzi registrati sulla mappa di Stateimpact; in arancione aree non riportate sulla mappa, ma con le stesse caratteristiche topografiche, probabilmente pozzi non attivi (esauriti o in via di scavo). In giallo le strade di collegamento.

In 11 km² ci sono 28 pozzi, cioè 2,5 ogni km². Una presenza pesante, non solo in termini di devastazione del paesaggio, ma anche di impatto sull’ambiente, l’agricoltura e la salute:

  • vogliamo parlare del fatto che 3000 pozzi (un terzo) hanno registrato una o più violazioni alla sicurezza con 3,5 milioni di $ di multe?
  • vogliamo parlare del fatto che il numero di vacche da latte è calato del 6,4% in tutto lo stato e del 18,7% nelle contee con più di 150 pozzi? La perdita nella produzione del latte ha valori simili.
  • vogliamo parlare del fatto che il livello di metano nella falda acquifera presso i pozzi è 17 volte più alto che nelle zone non attive?
  • vogliamo parlare delle lesioni alla pelle riscontrate nelle zone di trivellazione? oppure del metano nelle urine? Purtroppo non esistono ricerche epidemiologiche in merito. Nel 2011, il consigliere per la sanità del governatore propose un registro delle malattie per le municipaltià nei pressi dei pozzi. Un senatore ha ripreso la proposta poche settimane fa, ma non se ne è fatto ancora niente.
  • vogliamo parlare dell’impatto sul traffico (e quindi sull’inquinamento dell’aria)? Nel 2010, quando la produzione era ancora un terzo di quella del 2011, nella contea di Bradford il traffico complessivo è raddoppiato, mentre il volume di autocarri è cresciuto da un fattore 3 ad un fattore 6.
  • vogliamo parlare dei danni alle strade e ai ponti (vedi gallery)?
  • vogliamo parlare del 47% delle persone preoccupate per il peggioramento della qualità dell’ambiente, il 40% per la qualità dell’acque il 27% per il costo della vita, in un sondaggio (peraltro piuttosto addomesticato e filo-fossile)?

(1) Si può trovare in Google Map digitando “Pollywog Pond, Dimock, Pennsylvania 18844, Stati Uniti” ‎

 


Impatto ambientale dello shale gas da fracking

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

Published by
EcoAlfabeta

Recent Posts

Gestione affitti a lungo termine: una soluzione eco-friendly

Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un tema centrale in molti settori, compreso quello…

5 giorni ago

Arredare con personalità: idee per decorare la tua casa con oggetti funzionali

Decorare la propria casa è molto più che riempire spazi vuoti: è un modo per…

3 settimane ago

Attestato di prestazione energetica e il ruolo dei serramenti in alluminio

La necessità di migliorare le prestazioni e l’efficienza energetica delle nostre abitazioni è da tempo…

4 settimane ago

Milano Design Week 2025, l’innovazione sostenibile prende forma con “Essenze Geometriche”

PEFC Italia, partecipa al Fuorisalone di Milano 2025 con Essenze Geometriche, un progetto curato dall’architetto…

4 settimane ago

Energie rinnovabili: come valorizzare immobili e terreni con il fotovoltaico

Nonostante le politiche green siano al centro di discussioni e passibili di potenziali revisioni, l’energia…

1 mese ago

SUV elettrici: la rivoluzione della mobilità sostenibile

La mobilità sostenibile è presente e futuro del settore automobilistico. La crescente consapevolezza riguardo l'impatto…

1 mese ago