Brasile, è allarme per la marea nera in arrivo dall’Ecuador

E’ allarme in Brasile per una marea nera di petrolio che avanza inesorabile verso il Rio delle Amazzoni: era il 31 maggio scorso quando una frana del terreno in un settore che attraversa la località di El Reventador, nella regione di Sucumnios in Ecuador, danneggiava gravemente l’oleodotto SOT (Oleodotto Transequatoriano) di proprietà Petroecuador, facendo riversare 11mila barili di di petrolio nel Rio Coca.

Nonostante le autorità ecuadoriane si siano immediatamente attivate, 7 mila barili di petrolio (circa 1 milione di litri) hanno lentamente raggiunto, viaggiando sul Rio Coca, il Rio Napo, un importante affluente del Rio delle Amazzoni che bagna Ecuador, Perù e Brasile: proprio la scorsa settimana la lenta marea nera di morte e veleni è arrivata in territorio peruviano.

I 140 metri di oleodotto danneggiati hanno letteralmente creato un problema da milioni di dollari: è infatti un vero e proprio disastro ambientale quello che sta avvenendo adesso, proprio in queste ore, in sudamerica: l’Istituto brasiliano per l’ambiente e l’Agenzia nazionale Petrolifera seguono la situazione da vicino, in collegamento con le ambasciate brasiliane a Quito e Lima e con le autorità peruviane e ecuadoriane, ma fino ad oggi non è stata trovata nessuna soluzione concreta al pericolo.

L’acqua pubblica della cittadina di Coca (che proviene interamente dal Rio Coca) in Equador, è stata immediatamente contaminata dal petrolio al passaggio della marea nera, ma non è l’unico danno fino ad oggi registrato dalle autorità: a Cabo Pantoja Island, nei pressi di Loreto, in Perù, gli abitanti lamentano da qualche giorno una puzza incredibile provenire dal fiume e ci sono state segnalazioni di macchie di petrolio e schiuma proprio nelle acque del Rio Napo (anch’esse utilizzate a scopo irriguo e domestico dagli abitanti).

Foto | Peru21

A.S.

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