Il progetto di oleodotto Keystone XL, che dovrebbe portare il greggio sintetico dalle fortemente inquinanti tar sands canadesi fino in Texas, fortemente contestato dagli ambientalisti e dai sostenitori di Obama, sta trovando anche robuste opposizioni nelle comunità locali, in particolare nello stato del Nebraska.
L’oleodotto dovrebbe attraversare 12 contee dello stato, ma le popolazioni e le amministrazioni locali ritengono di rivedere solo rischi e nessun beneficio dal progetto.
Per questo si sta organizzando una tattica dilatoria: ogni contea potrebbe richiedere valutazioni e ispezioni supplementari per il passaggio dell’oleodotto sotto alle strade o richiedere verifiche per il carico statico deiponti che dovrebbero sopportare il passaggio degli autotreni.
Inoltre è nato il progetto Summer heast: build our energy, che prevede una raccolta fondi per costruire pannelli solari e una micro turbina eolica su un fienile collocato proprio sul tracciato dell’oleodotto.
La sfida è chiara sia sul piano simbolico (il futuro sono le rinnovabili e non le tar sands), sia su quello pratico: l’oleodotto dovrebbe aggirare l’installazione rinnovabile o ottenere un permesso per rimuoverla.
Il tempo lavora contro i fossili: il punto è resistere abbastanza a lungo.
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