Secondo l’International Energy Agency, le rinnovabili cresceranno del 40% nell’arco dei prossimi cinque anni arrivando a coprire il 25% del fabbisogno. Come si vede dal grafico (1), le aree più dinamiche saranno la Cina e le Americhe.
Nel 2016 la generazione elettrica da innovabili raggiungerà i 6000 TWh, un valore maggiore del gas e oltre il doppio del nucleare (stabile intorno ai 2500 TWh).
Detto altrimenti, le rinnovabili stanno diventando adulte ed iniziano a guadagnarsi il rispetto di un’istituzione piuttosto tradizionale qual è l’IEA.
«A mano a mano che i costi scendono, le fonti rinnovabili si reggono sempre di più sui propri meriti rispetto alle fonti fossili» arriva a dichiarare la direttrice esecutiva dell’EIA Maria van der Hoeven, aggiungendo un monito che sembra particolarmente rivolto al governo italiano: «L’incertezza politica è il nemico pubblico numero uno per gli investitori. Molte rinnovabili non necessitano più di incentivi economici, ma hanno sempre bisogno di politiche di lungo termine che forniscano un mercato prevedibile ed affidabile e un quadro di regolamenti compatibile con gli obiettivi pubblici».
«I sussidi ai combustibili fossili» conclude in modo sorprendente la van der Hoeven, «rimangono sei volte più alti degli incentivi per le rinnovabili». Quando i manager dell’IEA cominciano a dire le stesse cose degli ambientalisti significa forse che il mondo sta davvero cambiando.
(1) Il grafico è una delle poche informazioni accessibili del nuovo Medium Trend Renewable Energy Market Report 2013, disponibile solo a pagamento.
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