Qualche giorno fa è stato inaugurato da David Cameron il parco eolico più grande del pianeta, nell’estuario del Tamigi a 20 km dalla costa del Kent.
Con 175 turbine ha una potenza di 630 MW, con la potenzialità di produrre 1,75 TWh all’anno, sufficienti per i consumi di 470000 famiglie.
Il parco, noto come London array, è stato ultimato in meno di 2 anni (22 mesi per la precisione) ed è previsto un ulteriore ampliamento fino a 1000 MW.
La produzione di energia è iniziata già ad ottobre, ma il primo ministro si è deciso ad inaugurarlo solo ad esso, probabilmente per riequilibrare con l’appoggio del governo la poco comprensibile ostilità della maggioranza conservatrice nei confronti dell’energia eolica.
John Sauven, direttore di Greenpeace UK, ha commentato positivamente la realizzazione del parco, che dimostra la capacità britannica di realizzare progetti di energia rinnovabile su vasta scala. Tuttavia ha chiesto a Cameron di accelerare la marcia, in modo da decarbonizzare il settore elettrico entro il 2030. «Cameron deve fare un po’ di più che tagliare nastri. Deve fornire al settore sicurezza di lungo periodo, accettando di eliminare completamente il carbonio dal settore elettrico.»
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