Camerun, l’habitat degli scimpanzé minacciato dalla diffusione dell’olio di palma


La fame occidentale per l’olio di palma sembra non conoscere limiti: dopo aver devastato Malesia e Indonesia, ora ci si rivolge all’Africa. L’azienda americana Herakles farm vorrebbe distruggere lotti di foresta in Camerun per produrre il contestato olio pieno di grassi saturi (1).

Lo denuncia Greenpeace, che contesta le affermazioni della Herakles secondo cui i terreni di coltura della concessione Nguti sarebbero già deforestati e di scarso valore naturalistico.

Le rilevazioni aeree e le visite sul campo effettuate dall’associazione ambientalista mostrano invece che il territorio interessato (2) è ricchissimo di specie animali e vegetali, tra cui numerosi primati, in particolare lo scimpanzé, il mandrillo e il colobo rosso di Preuss. Il fatto è confermato anche da uno studio congiunto di un’università camerunense e tedesca.

Negli ultimi 20 anni la domanda europea di olio di palma è cresciuta di circa 5 volte; è davvero una pia illusione pensare che tutto questo olio  possa esse prodotto nelle regioni equatoriali in modo “sostenibile” senza danneggiare l’ambiente.

 (1) L’olio di palma contiene il 50% di grassi saturi, più o meno come il lardo suino. Lo si può vedere nel database nutrizionale USDA o semplicemente leggendo le etichette dei prodotti alimentari (biscotti, grissini, fette biscottate ecc), in cui i grassi saturi sono sempre la metà del totale.

(2) L’area si trova nell’interstizio tra quattro parchi nazionali, di cui il più importante (“A” sulla mappa) è il parco di Korup, che si unisce al Cross River park nigeriano oltre confine.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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