Appena lo scorso aprile una perizia choc era stata consegnata alla Procura di Savona e condotta dai periti nominati nell’ambito dell’inchiesta sull’eccessivo numero di morti per cancro nel savonese condotta da Francantonio Granero e dal sostituto Chiara Maria Paolucci a carico della centrale termoelettrica a carbone Tirreno Power di Vado ligure (due unità a carbone da 330 MW cadauna).
Ma in questa inchiesta, aperta il 15 giugno del 2011, mancano i responsabili:infatti il fascicolo è aperto contro ignoti e si paventa l’accusa di omicidio colposo, ma da attribuire poi effettivamente a chi? In pratica se i magistrati riconoscono che dalla centrale elettrica Tirreno Power di Valdo ligure sono fuoriuscite emissioni talmente inquinanti da incrementare i casi di tumore e le morti, dall’altro non hanno un nome a cui addossare queste responsabilità.
Spiega Spezia Polis:
E’ ormai consuetudine, prassi consolidata, che debba essere la procura ad occuparsi di quanto di competenza della politica e delle istituzioni preposte: a Spezia la procura ha risolto l’annoso “deficit di democrazia alle 5 terre” trasformandolo in “associazione per delinquere; quotidianamente la politica, anche nazionale, lamenta le ingerenze dei magistrati e quitidianamente, ahinoi, dobbiamo constatare che i magistrati si occupano, giocoforza tardivamente, di ciò di cui non s’è occupata la politica.
Via | Il Secolo XIX
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