Mattoni “bio” a emissioni zero di CO2

Parlare di mattoni “bio” può sembrare esagerazione oppure propaganda, ma in realtà si tratta di una definizione appropriata per la nuova tecnologia sviluppata da un’ azienda americana che “cresce” i mattoni con processo simile alla formazione dei coralli o delle conchiglie.

Il processo prevede la cristallizzazione della sabbia per opera  di batteri; gli input sono le sostanze nutritive per i batteri, la sabbia, azoto, calcio e acqua, quest’ultima utilizzata a ciclo chiuso.

La conseguenza più importante è l’eliminazione della cottura in forno, causa significativa di emissioni di CO2. Nei paesi più poveri i mattoni sono prodotti trattando l’argilla a 2000 °C per qualche giorno. Si stima che in questo modo ogni anno vengano prodotti oltre 1200 miliardi di mattoni, con emissioni di CO2 pari a 800 milioni di tonnellate, ovvero il 10% delle emissioni di America Latina, Africa e Asia (con esclusione di Australia, Cina e Giappone).

Questo nuovo materiale potrebbe anche sostituire i mattoni di cemento, anch’essi piuttosto comuni in Africa e America Latina, eliminando un’altra fonte di gas serra: come ho rilevato altrove, ogni tonnellata di cemento genera 0,7 t di CO2.

Non ci sono ancora indicazioni sulla produttività del processo, né sull’area agricola necessaria a produrre gli zuccheri per le necessarie colture batteriche; tuttavia ritengo che avere la pazienza per aspettare il “raccolto di mattoni” potrebbe essere un buon prezzo da pagare per il futuro del pianeta.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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