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La mappa Nasa delle morti per inquinamento atmosferico

Milioni di persone, ogni anno, muoiono a causa di patologie scatenate dall’inquinamento atmosferico. Sulla base dei dati di uno studio sulle morti da inquinamento atmosferico, la Nasa ha compilato una mappa globale che evidenzia le nazioni nelle quali i tassi di mortalità prematura. Un planisfero che ricalca, come idea, ma non come sostanza, le mappe globali della luminosità che descrivono con grande immediatezza i processi di antropizzazione e di urbanizzazione in corso.

La mappa abbraccia i dati sul numero medio di morti per 1000  chilometri quadrati nel periodo fra il 1° gennaio 1850 e il 1° gennaio 2000 a causa del particolato fine.

Le aree marroni scure (soprattutto in India e Cina) hanno più morti premature rispetto alle aree marrone chiaro e alle aree gialle, mentre le zone in azzurro hanno addirittura migliorato la situazione rispetto al 1850, con un trend in diminuzione delle morti per inquinamento (alcune zone industriali della Gran Bretagna, del Sud  degli Stati Uniti, dell’India e del Brasile).

La reversibilità di alcune situazioni è un dato molto interessante e rassicurante. La mappa è il risultato dello studio condotto da Jason West dell’Università del Nord Carolina. Nello studio –pubblicato su Environmental Research Letters – West stima che 2,1 milioni di morti, ogni anno, siano legati a questo tipo di inquinamento atmosferico. L’inquinamento da polveri sottili è composto da una miscela di ingredienti quali gli acidi e le particelle di polvere. Secondo la Us Environmental Protection Agency, la dimensione delle particelle inalate è direttamente legata alla loro capacità di provocare problemi di salute. Le particelle fini (quelle che misurano 2,5 micrometri di diametro o meno) sono le più pericolose perché hanno maggiori possibilità di raggiungere i polmoni attraverso la bocca e il naso.

Via | Nasa

Foto | Nasa

 

 

 

 

 

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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