March Against Monsanto in 500 città e 50 paesi: la protesta contro gli Ogm è globale


L’evento globale della seconda marcia contro Monsanto, March against Monsanto #MAM si è tenuto ieri nel silenzo più totale dei media italiani. Non è la prima volta che Ecoblog.it vi rende conto di eventi di protesta pacifica che sono tenuti a debita distanza dalle pagine dei giornali del mainstream incluse anche le Tv e radio principali. Ovviamente se c’erano incidenti o cariche della polizia ovvero tutto il contorno da cronaca possibilmente nera uno spazio se lo potevano guadagnare a fronte di inesistenti spiegazioni sui motivi della protesta. La prossima giornata di protesta è stata annunciata per il 24 maggio 2014.

Ma veniamo al dunque della giornata di mobilitazione di ieri (seguita live da RT) che è la seconda organizzata globalmente e solo attraverso il coordinamento sui social come Facebook o Twitter. La protesta nasce spontanea e dal basso, ossia grassroot, per volontà di Tami Canal Monroe una mamma americana che ha organizzato l’evento usando appunto i social. Tami vive in California dove il Governo ha rifiutato la legge per l’etichettatura dei prodotti OGM. Tami partendo da una considerazione relativa alla libertà di scelta del consumatore molto sentita negli Stati Uniti ha deciso di protestare contro chi, appunto, le impediva di scegliere liberamente i prodotti alimentari da acquistare, nel suo caso liberi da OGM. La prima giornata di azione globale si è tenuta lo scorso 25 maggio e fu un succeso planetario con oltre 2 milioni di partecipanti senza però la presenza dell’Italia, dove però l’emergenza OGM, chiamiamola così, sarebbe ovviamente più pressante.

Infatti proprio ieri era stata annunciata la prima trebbiatura di mais OGM MON810, ossia prodotto con semi geneticamente modificati e sotto brevetto proprio della Monsanto, nel campo di Vivaro in provincia di Pordenone, nonostante in Italia sia stato vietato per 20 anni coltivarlo. Come ci sono riusciti a Vivaro è semplice: l’Europa ha stabilito che gli agricoltori sono liberi di scegliere cosa coltivare e dunque anche OGM, a patto che non vadano a contaminare colture vicine perché la biodiversità non viene compromessa. Anzi, per questo le Regioni devono dotarsi di una legge che regolamenti la coesistenza, ossia che stabilisca dove le colture OGM possano essere coltivate.

Come si vieta la coltivazione OGM? Poiché ogni stato membro è libero e sovrano piuttosto che il decreto con l’inutile divieto di piantare mais MON810 emanato proprio quando il mais era già stato seminato, andava predisposta in anticipo una moratoria perché ogni stato europeo resta comunque padrone in casa sua. Tant’è che è stato stabilito che non è reato piantare mais OGM in Italia.

La trebbiatura ieri, che coincideva proprio con la giornata di Marcia globale contro Monsanto non si è tenuta a causa della pioggia e nel frattempo alcuni attivisti sono andati a taggare le pannocchie con vernice blu, ma sulle pannocchie sbagliate e rendendosi così oggetto di una denuncia.

Le motivazioni della #MAM March Against Monsanto riguardano l’incertezza sulla sanità dei prodotti OGM e per il fato che siano usati senza informare adeguatamente i consumatori. Si pensi che la maggior parte dei mangimi per animali è composto da farine OGM ma quessta alimentazione non è poi indicata in etichetta.

March against Monsanto anche a Roma

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Foto | #MAM Roma su Fb March against Monsanto su Fb

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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