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Crescita verde: tredici ministri dell’ambiente UE chiedono riduzioni immediate di CO2, ma gli obiettivi restano indefiniti

Con un’azione che non ha precedenti, 13 ministri dell’ambiente tra i più importanti paesi dell’Unione Europea, hanno sottoscritto un documento per chiedere azioni ambiziose per la riduzione delle emissioni di CO2. (1)

Il documento, sottoscritto dai principali paesi dell’Europa Occidentale afferma che l’evidenza scientifica dell’influenza umana sul clima è più forte che mai e che il costo dell’inazione diventa sempre più alto.

Per questo si chiedono azioni immediate per la decarbonizzazione e per una società low carbon. La presa di posizione è significativa, ma ancora abbastanza vaga. Vale forse la pena soffermarsi su ciò che non si dice, piuttosto che su ciò che è scritto.

Nelle  dieci affermazioni politiche fondamentali:

  1. non si parla esplicitamente di ridurre le emissioni, nè si propongono traguardi quantitativi;
  2. non si parla di carbon tax;
  3. non si parla di sviluppo di fonti rinnovabili, ma solo della loro migliore integrazione e uso di capacità;
  4. non ci sono indicazioni per una riduzione dell’uso del maggiore responsabile delle emissioni, cioè il carbone, citato solo di apssaggio a p.14.
  5. non è citato nemmeno il nucleare, nè in modo positivo (secondo la visione farnco-inglese), nè in modo critico (secondo la visione tedesca);
  6. non si parla di azioni per la riforma della mobilità e del traffico di merci.

Come spesso succede, per allargare la base dei firmatari, si è annacquata e indebolita la valenza politica del testo. La parola “crescita” inoltre fa sempre paura, anche se accompeganta dall’aggettivo verde. A prescindere dal colore, ogni crescita economica ha sempre l’effetto di aumentare la pressione sulle risorse e sull’ambiente naturale e la produzione di rifiuti inquinanti.

Oggi è il momento di non preoccuparsi della crescita dell’economia, ma solo ed esclusivamente dei settori sostenibili. Riuscire ad elencarli con chiarezza e coraggio è la sifda che la politica europea dovrebbe raccogliere.

(1) Il documento è probabilmente di origine di britannica, visto che il ministro Edward Davey è il primo firmatario e il documento è più visibilmente ospitato sul sito gov.uk.  Curiosamente, il ministero dell’ambiente italiano ne dà l’annuncio, ma riporta solo un appello di una pagina e non il testo di 40 pagine linkato sopra. Entrambi i documenti hanno in calce le firme dei ministri dei principali paese della parte occidentale dell’UE.  Nessun paese dell’Europa orientale lo ha sottoscritto, a parte Estonia e Slovenia (che non sono propriamente orientali).

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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