Categories: Cronaca ambientale

Allarme Eternit: “In Italia 30 milioni di tonnellate ancora in uso”

Quella dell’Eternit è una storia che ha tutta l’aria di essere ben lontana dalla sua conclusione: secondo quanto denunciato dall’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito del convegno “Progetto Amianto” tenutosi ieri a Roma, l’Italia è ancora molto indietro nelle procedure di smaltimento amianto, come invece previsto da norme che, oramai, hanno 20 anni di vita.

Secondo quanto emerso da un recente studio dell’Iss, proposto proprio al convegno, in Italia ci sono ancora 30 milioni di tonnellate di Eternit in uso, una quantità enorme che non si può smaltire solo con gli attuali siti di stoccaggio: 22 discariche specializzate quasi esaurite e un solo impianto di lavorazione per rendere i materiali inerti e, quindi, sicuri per la salute.

“Il trattamento dei rifiuti è un punto nodale: in Italia c’è scarsità di offerta, per quello non riusciamo a far partire le bonifiche. Non sappiamo cosa fare dei nostri rifiuti contenenti amianto. […] La gestione del fine vita dei prodotti contenenti amianto è un problema sia dal punto di vista tecnico, in relazione alla potenziale esposizione a fibre di amianto dei lavoratori e della popolazione, sia dal punto di vista della capacità di smaltimento a livello nazionale”

ha spiegato Loredana Musmeci, direttore del dipartimento Ambiente dell’Iss. I rifiuti pericolosi contenenti amianto rappresentano il 14% di tutti i rifiuti pericolosi prodotti in Italia, un dato che cresce del doppio, ogni anno, grazie alle opere di censimento.

Censimento che tuttavia altro non fa che registrare, semplicemente, la presenza di Eternit sul territorio: dei 34mila siti segnalati come “da bonificare” infatti, solo una risibile parte ha registrato interventi di bonifica. Una situazione assurda se pensiamo che la legge 257, che ha messo l’amianto al bando, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale nel 1992.

Il “Progetto Amianto”, la prima attuazione del Piano Nazionale Amianto presentato dal governo Monti in aprile, dell’Iss si concluderà entro dicembre 2014: le prime risultanze, spiega Musmeci, saranno disponibili già in primavera. Le domande sono ancora tantissime e i tempi tecnici per il Piano Nazionale, sembrerebbe, non aiutano a rallentare la strage silenziosa dei morti ammazzati dall’asbesto.

A.S.

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