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Incredibile inquinamento in Cina, decine di città trenta volte sopra i limiti di sicurezza: quanti morti?

Nei  giorni scorsi la città di Shanghai è stata colpita da elevatissimi livelli di inquinamento (vedi altre immagini nella gallery). Oltre alle condizioni meteo avverse (mancanza di pioggia), in una sorta di nemesi storica la metropoli è stata il bersaglio delle emissioni delle centrali a carbone. Come si vede dalla mappa della NOAA qui sotto, diffusa da Greenpeace, le traiettorie dei venti hanno fatto sì che lo smog di decine di centrali a carbone abbiano raggiunto la costa proprio all’altezza di Shanghai.

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Ma il problema non è solo Shanghai: come si vede dalla mappa più in basso, scaricata ieri dal sito Air Pollution in Asia, ci sono decine e decine di città con valori di inquinamento anche 30 volte superiori ai limiti di sicurezza. I numeri sulla mappa riportano l’indicatore di qualità dell’aria, che è all’incirca proporzionale alla concentrzione di PM 2,5 (1). Secondo uno studio americano di qualche anno fa, è possibile già vedere un aumento della mortalità per inquinamento quando la concentrazione di PM2,5 passa da 10 a 30 µg/m³. In media negli USA si osserva 2 morti all’anno in più ogni mille persone per ogni aumento di PM 2,5 di 10 µg/m³. Quale catastrofe accadrà in Cina, dove l’aumento è pari a 100-200 o persino 600 µg/m³?

La settimana del grande  smog di Londra del 1952 causò 7000 morti nella capitale britannica. Quanti morti causa l’inquinamento in Cina. E’ difficile stabilirlo, visto che ci sono stime che variano da 250000 a oltre un milione di morti all’anno e si stima che l’inquinamento da carbone riduca la speranza di vita di cinque anni.

Date le complesse condizioni di questo enrome paese e il minimo spazio dato all’opinione pubblica, è improbaile che le cose possano cambiare nel breve periodo.

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(1) Qui si trova la corrispondenza tra Air Quality Index (AQI) e concentrazione di PM2,5 (in µg/m³). Ai livelli di inquinamento più alto, cioè per un AQI sopra a 300, l’indice esprime sostanzialmente la concentrazione di PM2,5.  Proprio per la loro maggiore pericolosità, le PM2,5 sono associate ad un peggiore valore di AQI a parità di valore con le PM10.

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Il terribile inquinamento di Shanghai [blogo-gallery title=”Il terribile inquinamento di Shanghai” slug=”il-terribile-inquinamento-di-shanghai” id=”156537″ total_images=”0″ photo=”1,2,3,4,5,6″]

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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