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Australia, il progetto del più grande porto di carbone del mondo minaccia la barriera corallina (oltre al clima)

Ironicamente, il luogo si chiama Abbott point, quasi lo stesso del nome del nuovo primo ministro australiano conservatore Tony Abbott, nemico dichiarato dell’ambiente (anche se in realtà ne capisce ben poco).

A Abbot Point c’è un terminal per l’imbarco del carbone destinato alla Cina che gestisce circa 15 Mt all’anno. Il governo conservatore, amico delle lobbies del carbone ha appena approvato il progetto di ampliare il terminal con altri due porti, facendolo così diventare il più grande porto di carbone del pianeta.

La costruzione del nuovo terminal richiederà lo scavo di 3 milioni di m³ di terra che verranno scaricati nei pressi del parco nazionale delle isole di Whitsundays (vedi mappa in fondo al post), rischiando di compromettere l’ecosistema della grande barriera corallina.

Nonostante l’opposizione di migliaia di attivisti, l’Australia si avvia a diventare uno stato del carbone. E’ bene ricordare che il carbone australiano contribuisce per il 15% alle emissioni totali, mentre la popolazione dello stato rappresenta appena lo 0,3% della popolazione mondiale. Le emissioni australiane diventeranno così il doppio di quelle dell’indonesia che però ha una popolazione dieci volte superiore.

Eleggendo Abbott, gli australiani hanno purtroppo democraticamente scelto di barattare la loro (presunta) crescita economica con il disastro ambientale, sia locale che globale.

[img src=”https://media.ecoblog.it/b/b61/Mappa-Abbott-point-Australia.jpg” alt=”” height=”434″ title=”Mappa Abbott point Australia” class=”alignleft size-full wp-image-119871″]

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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