Deraglia ed esplode treno carico di greggio in North Dakota – Video

Un convoglio con 106 cisterne di greggio è esploso nei pressi della cittadina di Casselton nel North Dakota, USA. Il disastro è avvenuto a causa del deragliamento di un altro convoglio di 112 vagoni contente soia che è deragliato andando a colpire il treno di petrolio. L’esplosione ha coinvolto almeno venti cisterne ed è stata impressionante: una parte di essa è registrata nel video in fondo al post.

In seguito all’incidente, lo sceriffo ha emesso un’ordinanza di evacuazione volontaria per gli abitanti di Casselton  e per chiunque si trovi entro 5 miglia deall’esplosione, come precauzione se i venti dovessero spostare i fumi verso il centro abitato. Sembra che il 65% dei 2400 residenti abbia scelto di andarsene nella vicina Fargo, dove sono stati approntati rifugi di emergenza: nel North Dakota a dicembre le temperature restano quasi sempre sotto zero anche durante il giorno e di notte scendono anche a – 20°C.

Questo disastro giunge al termine di un anno terribile per l’industria fossile, che ha visto 45 maggiori incidenti con 240 morti e sversamenti di greggio per oltre 6000 tonnellate.A luglio a Lac Megantic in Canada il deragliamento di un treno con 74 vagoni cisterna contenenti petrolio non convenzionale ha causato 42 morti e la distruzione del centro della cittadina (foto in alto). A novembre un altro convolgio che trasportava greggio del North Dakota è deragliato in Alabama creando un’altra esplosione.

Non c’è da stupirsi che l’incidente sia avvenuto qui: il North Dakota è il nuovo Far West fossile, dove la tumutluosa crescita dell’industria dello shale gas e dello shale oil ha causato almeno 300 fuoriuscite di petrolio negli ultimi due anni, e con perdite di gas che raggiungono il 30% dell’estratto. A causa del flaring, di notte le spopolate campagne di questo remoto stato al confine con il Canada brillano quasi come Chicago e Minneapolis.

Poichè i 28000 km di oleodotti dello stato non sono sufficienti, occorre fare viaggiare il greggoi anche su rotaia, con grave rishio per le popolazioni e i territori attraversati dalla ferrovia. Anche questo è il prezzo che si paga per volere ostinatamente continuare a consumare petrolio non convenzionale.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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