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Il crollo dei consumi fossili di petrolio, gas e carbone in Italia: meno 25% dal 2005

Gli ultimi anni sono stati una vera Waterloo per i consumi fossili nel nostro paese, che sono crollati da 174 a 135 Mtep (1) tra il 2005 e il 2013: meno 25% in nove anni in termini di energia pro capite. La diminuzione è stata pari al 32% per il petrolio e al 22% per il gas, mentre il carbone ha registrato solo un lieve calo (-2,7%).

A differenza della Germania, che ha messo in atto una decrescita progressiva dei propri consumi  già dalla metà degli anni ’80 attraverso un uso più efficiente dell’energia sia a livello domestico che industriale, in Italia non si è fatto nulla di tutto ciò; il risultato è stato una crescita incontrollata dei consumi fino a che l’aumento del prezzo del petrolio ne ha fermato drasticamente la crescita.

E’ interessante notare che la decrescita (non scelta, ma subita) dei consumi di greggio è avvenuta in Italia tra il 2005 e il 2006, quando il prezzo al barile era arrivato a 56-66 dollari al barile, ancora ben lontano quindi dallo shock dei 100 dollari del 2008.

Per quanto riguarda il petrolio, la diminuzione di carburanti per trasporto è calata del 17% (molto più per la benzina, -40% che per il gasolo -8,7%), mentre una contrazione più drastica (-46%) si è registrata per usi non trasportistici, quali riscaldamento, lubrificanti e bitumi.

La diminuzione di gas è attribuibile sia ad un minore consumo domestico, sia alla diminuzione di produzione termoelettrica grazie alle fonti rinnovabili. E’ una decisione miope quella di avere ridotto il metano anzichè il carbone, rimasto pressochè costante, privilegiando il minore costo del combustibile solido che è però assai più inquinante.

Nello stesso periodo i consumi di energia elettrica si sono ridotti solo del 2%. Se non avessimo avuto le rinnovabili, il taglio dei consumi elettrici sarebbe stato paragonabile a quello degli altri settori fossili. Non dimentichiamolo.

(1) 1 Mtep=4,4 TWh=42 PJ (1 PJ=1E15 J). Fonti dei dati: per tutto il periodo 1965-2012 BP , per il 2013 Ministero Sviluppo per il petrolio, AGI per il metano e Qualenergia per il carbone.

(2). Questo indicatore mi sembra più significativo rispetto alle statistiche sulla riduzione dei km viaggiati, che credono tendano a sottostimare la riduzione degli spostamenti brevi.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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