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L’alluvione in Gran Bretagna è un segno dei cambiamenti climatici – L’opinione di Nicholas Stern

[Riprendo in forma abbreviata un interessante intervento di Lord Nicholas Stern, autore di un famoso quanto inascoltato rapporto sulla prevenzione dei cambiamenti climatici ai tempi dell’amministrazione Blair]

Le pioggia record che ha portato ad esondazioni in tutto il Regno Unito è un chiaro segno che stiamo già risentendo dell’impatto dei cambiamenti climatici. Quattro dei cinque anni più piovosi  sono avvenuti dopo il 2000, insieme ai sette anni più caldi.

Questa non è una coincidenza. C’è una massa crescente di evidenze che le pioggie estreme stanno diventando più frequenti, così come ci si aspetta dalla fisica di base. Un’atmosfera più calda può contenere più vapore acqueo. Se si aggiunge l’aumento del livello dei mari, soprattutto nella Manica, è chiaro che il rischio di inondazioni è crescente.

L’Australia ha sperimentato l’anno più caldo di tutte le registrazioni, con ondate di calore e incendi , l’ Argentina ha sofferto una delle peggiori ondate di calore lo scorso dicembre, mentre il Brasile ha subito inondazioni e frane in seguito a pioggie record.

Le acque superficiale molto calde nel pacifico nord occidentale hanno alimentato il tifone Haiyan che ha ucciso oltre 5700 persone nelle Filippine.

Questo è uno schema di cambiamento globale che sarebbe molto sciocco ignorare. L’IPCC ha concluso che in base a tutte le evidenze scientifiche è probabile al 95% che la maggior parte del riscaldamento a partire dalla metà del 20° secolo è dovuta ad emissioni di gas serra, dforestazione e altre attività umane.

Se non tagliamo le emissioni ci troveremo di fronte a conseguenza ancora più devastanti, che potrebbero fare crescere la temperatura di 4 °C o oltre entro la fine del secolo. Questo sarebbe ben di più della soglia di 2°C che sarebbe pericoloso superare. Le temperature medie non hanno mai raggiunto due gradi in più negli ultimi 115000 anni, quando le calotte glaciali erano più piccole di oggi e il livello dei mari cinque metri più alto.

La transizione verso un mondo simile causerebbe migrazioni di massa che porterebbero a conflitti e guerre, non pace e prosperità. Di fatto, i rischi sono maggiori di qeullo che ritenessi quando ho lavorato alla relazione sugli effetti economici dei cambiamenti climatici nel 2006. Da allora le emisisoni di gas serra sono aumentate notevolmente ed alcuni fenomeni, come il declino del ghiaccio artico hanno iniziato ad avvenire molto più in fretta.

La storia ci insegna quanto in fretta possono avvenire le trasformazioni nidustraili sull’onda dello sviluppo tecnologico. Vediamo già diverse tecnologie low carbon dispiegate all’opera in varie regioni del mondo, ma ulteriori progressi richiedono investimenti e l’ affrontare il vero prezzo dell’energia, includendo emissioni molto dannose da parte dei combustibili fossili.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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