
A woman holds a placard during a rally denouncing nuclear power plants in front of the National Diet in Tokyo on March 9, 2014. Thousands of people took part in the demonstration and rally ahead of the third anniversary of the tsunami-linked disaster at the Fukushima atomic plant. AFP PHOTO/Toru YAMANAKA (Photo credit should read TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images)
A 3 anni dall’incidente nucleare di Fukushima Daiichi avvenuto l’11 marzo 2011 resta in atto il pericolo di esplosioni poiché come rileva NRDC Natural Resources Defence Council nel rapporto Preventing Hydrogen Explosions In Severe Nuclear Accidents pone l’accento sul pericolo di esplosioni causate dall’idrogeno che potrebbero causare nuovi incidenti. TEPCO recentemente ha ammesso che la situazione a Fukushima Daiichi non è nel pieno controllo: appena lo scorso 20 febbraio si è registrata l’ennesima consistente perdita di acqua radioattiva da una cisterna.
Sayonara Nukes
Tra oggi e domani è anche tempo di manifestazioni per commemorare sia le vittime sia per chiedere che mai più si faccia ricorso all’energia nucleare. Hanno sfilato a Tokyo stamane in migliaia gridando lo slogan Sayonara Nukes e hanno marciato verso il Parlamento per chiedere la fine del nucleare. La manistazione è solo una delle tante in programma in Giappone prevista tra oggi e domani, terzo anniversario dell’incidente di Fukushima.
Le manifestazioni vogliono sopratutto far pressione sul Primo Ministro Shinzo Abe intenzionato a riavviare alcuni dei 48 reattori nucleari e costringerlo a fare marcia indietro rispetto all’ impegno da parte del precedente governo di ridurre la dipendenza del paese dal nucleare. Ma Abe ha a che fare con una crescita vertiginosa delle importazioni di petrolio il che sta danneggiando l’economia nipponica.
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Via | Asahi Shinbun