Cyclists take part in a protest rally calling for more and safer bicycle infrastructure, in Rome's central Via dei Fori Imperiali near the Colosseum on April 28, 2012. Thousands of cyclists staged a protest near the Colosseum in Rome on Saturday to draw attention to poor road safety and the lack of provisions for bike lovers in the car-cluttered Eternal City. AFP PHOTO/ FILIPPO MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages)
Negli scorsi giorni vi abbiamo annunciato la messa in Rete degli Open Data di Euromobility sulla mobilità sostenibile nel nostro Paese. Si tratta di materiale “grezzo” preziosissimo che permette un’attenta analisi di quella che è la situazione in 50 città italiane campione (capoluoghi di regione, di provincia autonoma e città con più di 100mila abitanti).
Fra i molti argomenti che questi dati permettono di trattare vi è il bike sharing. Nell’ultimo decennio molte città hanno deciso di avviare progetti di biciclette in condivisione. Si tratta di progetti tesi a sviluppare una mobilità sostenibile e alternativa all’automobile che si confrontano e si scontrano con le infrastrutture e con le peculiarità dell’urbanistica. Come spiegato di recente dal rapporto A-bici della ciclabilità di Legambiente, Rete Mobilità Nuova e Bikeitalia.it la mobilità sostenibile è un fragile equilibrio fra diversi fattori che devono combaciare. La mappa del bike sharing italiano evidenzia la concentrazione dei servizi di biciclette in condivisione nel Nord Italia.
La città con il maggior numero di utenti è Torino con 18mila iscritti a ToBike nel 2012. Il capoluogo piemontese ha dato il via al progetto con un anno di ritardo rispetto a Milano, partendo nel 2010, ma dopo un solo anno di attività aveva già superato il capoluogo milanese fermo a 16.568. Il sorpasso fra le due città è avvenuto nel 2011, ultimo anno del quale si hanno dati su Roma, all’epoca prima con 16.800 abbonati. Anche Brescia si distingue con 8500 tesserati, Bergamo ne ha 1070, mentre sopra i 500 tesserati ci sono Bari (710) Reggio Emilia (701) e Venezia (643). Il vero flop è quello di Genova: il capoluogo ligure con i suoi vicoli stretti e le sue aspre salite, il traffico e la sopraelevata scoraggia i volenterosi. Nel 2009 gli abbonati al bike sharing erano 300, nel 2010 320, nel 2011 95 e nel 2012 solamente 50. Idem Prato dove si è passati dai 160 del 2009 ai 33 del 2012.
Per quanto riguarda le flotte la più attrezzata è Milano con ben 2800 biciclette, mentre Torino riesce a primeggiare nonostante nel 2012 ne contasse meno di un quarto ovverosia 640, segno evidente di un grande ricambio fra gli utenti. Al terzo posto Roma con 324 biciclette, poco sopra a Brescia (300). Sulla base di questi dati, Milano è la prima città nel rapporto biciclette/abitanti con ben 22,19 bici ogni 10mila abitanti. Brescia è al secondo posto con 15,91 e Torino al terzo con 7,34. Decisamente più bassa Roma dove, nel 2011, vi erano 1,24 bici ogni 10mila persone.
L’ultimo dato statistico riguarda la penetrazione del bike sharing nella popolazione (il rapporto utenti/abitanti) ed è forse questo il dato più importante: in testa con ben 450 utenti ogni 10mila abitanti c’è Brescia che stacca ampiamente Torino (206) e Milano 131. La “maglia nera” in questo caso è di Genova con appena 0,86 utenti ogni 10mila abitanti.
Via | Euromobility
Foto © Getty Images
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