L’università di Stanford rimuove i suoi investimenti dalle aziende fossili

L’università di Stanford è il primo grande ateneo del pianeta ad avere deciso di disinvestire i propri fondi dalle aziende fossili.

Appena un anno fa è partita la campagna Fossil Free, che si è subito diffusa tra tutti gli studenti americani e a cui hanno aderito le città di San Francisco e Seattle.

«Stanford ha una responsabilità come un cittadino globale di promuovere la sostenibilità per il nostro pianeta e per questo lavoriamo intensamente nella ricerca e nei programmi educativi», ha detto presidente dell’Università John Hennessy. «Rimuovere i nostri investimenti dal carbone è un passo piccolo, ma costruttivo, mentre prosegue il lavoro per sviluppare soluzioni energetiche sostenibili e praticabili per il futuro.»

Il Senato Accademico dell’Università ha così deciso disinvestire i propri fondi pensione impegnati in aziende che trattato combustibili fossili. Si tratta di una piccola percentuale di 18,7 miliardi di dollari del portafoglio dell’università, ma a detta degli amministratori rappresenta comunque una bella somma.

L’Università di Stanford vanta tra i suoi docenti e ricercatori 31 premi Nobel (di fui 22 viventi); tra questi ricordiamo Stiglitz (economia, 2001), Shockley (fisica, 1956) e il più straordinario di tutti, Linus Pauling (chimica 1954 e pace 1962).

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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