La grande illusione dello shale oil californiano: la stima delle riserve estraibili ridotta del 96%

E’ un incredibile doccia fredda sulle speranze delle lobbies del petrolio: secondo il LA Times, in questi giorni la Energy Information Administration rivedrà drasticamente al ribasso le stime del petrolio estraibile con fracking dalla formazione di roccia compatta di Monterey.

Fino ad ora si favoleggiava che questo giacimento potesse essere un vero e proprio Eldorado e che si potessero estrarre qualcosa come 13700 milioni di barili, ovvero più del doppio delle formazioni attualmente sfruttate di Bakken (North Dakota) e Eagle Ford (Texas) messe insieme.

Secondo l’EIA il petrolio estraibile è in realtà pari a soli 600 milioni di barili, poco più del 4% delle stime precedenti.
Mentre i depositi di Bakken e Eagle Ford sono infatti stratificati, come in una torta, nella formazione di Monterey (California centro-meridionale, vedi mappa in fondo al post), sono stati piegati e frantumati dall’intensa attività sismica della zona, per cui il petrolio si trova troppo in profondità per poter essere estratto con le tecnologie attuali.

Come si vede dalla mappa il giacimento si trova proprio sul limitare della celebre faglia di Sant’Andrea; visto i possibili legami con i terremoti, usare il fracking in questa zona non sembra proprio una grande idea.

Le nuove stime dell’EIA rappresentano un duro colpo per chi sognava un nuovo futuro americano nel campo del petrolio e rendono del tutto implausibile la prospettiva di 2,8 milioni di nuovi posti di lavoro.

La lobby petrolifera non si arrenderà tanto facilmente e continuerà a trivellare, ma dovrà fare i conti con la crescente ostilità dei cittadini e delle amministrazioni. Due mesi fa la città di Los Angeles ha vietato il fracking sul suo territorio e questa settimana si è aggiunta la contea di Santa Cruz (poco a sud di San Francisco).

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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