US President Barack Obama speaks on the phone during a conference call hosted by public health groups on June 2, 2014 in the Oval Office of the White House in Washington, DC. AFP PHOTO/Mandel NGAN (Photo credit should read MANDEL NGAN/AFP/Getty Images)
La Environmental Protection Agency, l’agenzia federale americana che si occupa della difesa dell’Ambiente, ha oggi annunciato che l’amministrazione Obama ha approvato un decreto che obbliga le centrali elettriche a ridurre entro il 2030 le emissioni di gas inquinanti del 30% rispetto ai livelli del 2005.
Si tratta di un passo importante a favore dell’energia “pulita e sicura” che vuole rilanciare la leadership degli Usa nella lotta all’effetto serra e ai conseguenti cambiamenti climatici.
Tuttavia la mossa dell’amministrazione del Presidente Barack Obama non è riuscita a evitare numerose polemiche. Approvando il decreto è stato evitato il confronto con il Congresso dove ci sarebbe stata l’accesa opposizione dei repubblicani. Questi ultimi ritengono che la decisione dell’inquilino della Casa Bianca sia un tassello della sua “guerra al carbone” e che provocherà la perdita di 250mila posti di lavoro all’anno e un aumento dei costi pubblici di 50 miliardi all’anno. Anche le bollette diventeranno più care.
Ma non sono solo i repubblicani a lamentarsi, perché anche gli ambientalisti non si accontentano di questo decreto e contestano il fatto che la riduzione del 30% entro il 2030 sia da calcolare rispetto ai livelli del 2005 che erano più bassi di quelli del 2012 e dunque con questa decisione secondo loro Obama va incontro alle proteste dell’industria energetica.
Gli esperti della Casa Bianca hanno invece spiegato che grazie a questo piano di riduzione delle emissioni, oltre che sull’ambiente, ci saranno conseguenze positive anche dal punto di vista macro-economico perché si verrà a creare ricchezza tra i 55 e i 93 miliardi di dollari a fronte di un costo tra i 7,3 e gli 8,8 miliardi.
L’iniziativa dell’amministrazione Obama è stata applaudita anche dall’ONU il cui segretario generale Ban Ki-moon ha detto che si tratta di “un passo significativo verso la riduzione delle emissioni globali di gas serra che stanno minacciando la salute umana, la crescita economica sostenibile e lo sviluppo” e di conseguenza ha invitato tutti gli altri Paesi Membri delle Nazioni Unite a sforzarsi a loro volta per ridurre la emissioni.
Secondo gli esperti di Washington la forte riduzione delle particelle inquinanti di anidride carbonica, ossido di azoto e di ossido di zolfo nell’atmosfera previste dal decreto firmato oggi si eviteranno 150mila casi di asma all’anno e si salveranno 6600 vite dai danni delle malattie respiratorie.
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