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La donna che ha fatto l’amore con un delfino: il documentario della BBC su studi NASA

La storia incredibile, seppur vera, la racconta Margaret Howe Lovatt alla BBC nel documentario The Girl Who Talked to Dolphins in onda su BBC Four il prossimo 17 giugno dove svela di aver fatto l’amore con Peter un giovane delfino maschio nei tre mesi in cui da assistente del Dr. Lilly era impegnata a insegnare a 3 delfini a parlare inglese.

La storia è questa: nel 1963 la NASA finanzia uno studio sul linguaggio dei delfini. A occuparsene è dottor John C. Lilly, medico e psicoanalista che nel 1965 affida il compito dell’istruzione ai delfini alla sua assistente Margaret Howe Lovatt che per 12 settimane abita una casa allagata con 3 delfini alle Isole Vergini americane.

All’epoca Margaret ha 23 anni e trascorre giorno e notte con i delfini Pam, Sissy e Peter in completo isolamento. Il progetto della NASA e visionato dal Dr.Lilly prevede che Margaret insegni ai delfini parole inglesi e che ne registri i progressi. Il Dr. Lilly sa quel che fa: ha pubblicato nel 1961 uno studio Man And Dolphin e anzi estende le sue ricerche sui mammiferi somministrando LSD per analizzare gli stati alterati della coscienza. La premessa fatta dal Dr.Lilly riguarda l’intelligenza dei delfini che trova sia pari a quella umana e dunque ritiene che siano in grado di capire il linguaggio umano. Amplia questi suoi esperimenti con i mammiferi al suo stretto campo di interesse ossia la vasca di deprivazione sensoriale che aveva testato anche su se stesso per conoscere le reazioni degli altri mammiferi alle alterazioni della coscienza indotte dagli allucinogeni in esseri che erano in acqua per 24h ore al giorno.

Non ci meravigliamo di questi esperimenti: siamo negli anni ’60 dove il confine tra Natura e Scienza e esperimenti è davvero inesistente. Il Dr.Lilly ha sperimentato LSD su 6 delfini tra cui Pam.

Racconta Lilly che Pam era traumatizzata a causa delle riprese del film Flipper in cui è stata ammazzata per esigenze di scena 3 volte ma dopo aver assunto l’LSD e aver fatto un “meraviglioso viaggio” si era ripresa.

L’esperimento di tre mesi inizia ma tra Margaret e il delfino Peter scatta il feeling:

A Peter piaceva stare con me. Si strofinava sul mio ginocchio, sul piede o la mano e io lo lasciavo fare. Non ero a disagio e finché era tranquillo ho lasciato che accadesse. E’ stato prezioso e dolce e Peter sapeva che io ero li. E’ stato solo una parte di quello che stava accadendo.

La ricerca non ha prodotto risultati scientifici replicabili ma dalle registrazioni si ha la sensazione che Peter abbia davvero pronunciato semplici parole quali:‘one’, ‘we’, ‘triangle’ e ‘hello’e quando Margaret lo sollecitava con ‘work, work, work’ lui sembrava rispondere: ‘play, play, play’.

Ma ciò che è interessante nei tre mesi di lavoro riguarda piuttoso l’interazione emotiva che si viene a instaurare tra Margaret e Pter che inizia letteralmente a corteggiarla. Margaret all’inizio cerca di difendersi dagli assalti amorosi di Peter tenendo accanto a se un bastone perché lo teme di notte ma ammette pure che ci sono state diverse e lunghe sessioni amorose.

Nella settimana che va dal 3 al 10 luglio 1965 Margaret nel suo diario scrive:

Peter si è eccitato sessualmente più volte durante la settimana, e ho pensieri e domande che annoto in un documento separato.

Trascorrono i giorni e Peter diventa sempre più inquieto e eccitato e cerca Margaret in ogni momento, tanto che l’struttrice inizia a avere difficoltà nel gestirlo e controllarlo e nel riportarlo alla giusta attenzione per procedere nel suo programma d’istruzione. Decide così Margaret di mandarlo al piano di sotto della villa assieme alle due femmine, Sissy e Pam per vedere se Peter sopisce i suoi bollenti spiriti. Margaret però inizia a riflettere sulla questione:

Una riflessione che ho fatto nel merito è se sia meglio oppure no trovare un qualche modo per soddisfare i bisogni sessuali del delfino, senza ricorrere a un altro delfino. Ciò potrebbe rafforzare il legame tra il delfino e l’essere umano e forse potrebbero nascere periodi sessuali frequenti tra i due. Se Peter sa che posso soddisfare i suoi bisogni può sentirsi libero di trasformare qualsiasi periodo di gioco in una lezione oin un periodo di sesso. . . ma se sa che non avrò alcuna parte nei suoi bisogni sessuali e che una volta al mese sarà messo con Pam o Sissy, può ridurre i propri periodi di eccitazione con me. Ciò, naturalmente sarebbe preferibile. Cercherò di vedere. Questo è un problema che deve essere risolto…

Margaret prosegue nel suo diario e annota:

E’ accaduto che Peter abbia modificato l’attività sessuale portandola a un livello più umanizzato. L’eccitazione sessuale di Peter di solito inizia con insistenza e io lo accarezzo. Ora, però, quando il suo pene diventa eretto, non cerca più di scendere fino ai miei piedi ma scivola lungo le mie gambe tanto che posso facilmente strofinare il suo pene sia con la mano o sia con il mio piede. Peter accetta e sembra raggiungere una sorta di orgasmo e si rilassa. Noi di solito lo facciamo per tre volte prima che lui finisca e che ricominci di nuovo. Questa non è una cosa privata. Peter e iolo abbiamo fatto in presenza di altre. . . ma è un evento preziosissimo, Peter è completamente coinvolto, e mi coinvolge per il tanto amore che mette nel tono, tocco e umore. Se non dobbiamo rispettare la sua privacy. . . possiamo rispettare la sua felicità!

Insomma dal racconto, che prosegue sulla fiducia che Peter stava innescando con Margaret esponendosi sempre di più, sembra che i due si stessero innamorando sul serio. Ma la storia viene bruscamente interrotta poiché la NASA non prosegue negli studi, tagliando il finanziamento. Peter e gli altri due delfini sono traslocati in un centro di Miami e qui accade l’irreparabile: Peter si suicida smettendo di respirare.

Margaret sposa John Lowatt il fotografo che aveva seguito l’intero esperimento.

Infine vi riporto una interessate intervista concessa dal Dr.Lilly a Kutera Decosta il 19 marzo del 1997 a Maui nelle isole Hawaii in merito all’ esperienza sessuale con un delfino maschio:

AS: John, una volta che li hai visti galleggiare intorno cosa hai trovato di interessante?
J: La loro dimensione del cervello è più grande del nostro e hanno un’erezione volontaria del loro pene. C’era un allenatore di Tahiti che mi hanno portato verso la vasca di formazione, ha fatto un fischio e un delfino si è capovolto e ha mostrato il suo pene in erezione in 7 secondi.
K: Ho avuto un’esperienza mentre nuotavo con un delfino in natura. Un delfino è venuto vicino a me e ho iniziato a toccarlo sulla pancia. Improvvisamente ha avuto questa erezione e ha letteralmente avvolto il suo pene intorno al mio ginocchio, come per agganciarsi. Poi ha iniziato a ondeggiare e mi sono ritrovato sopra di lui e ho pensato: “Mio Dio, che cosa sta succedendo qui.” Era il suo modo per agganciarsi. E ‘stata una bella esperienza.
J: Traineranno qualcosa con il loro pene.
AS: Così non solo utilizzano il loro pene eretto solo come strumento sessuale, ma anche per altre funzioni?
J: Come diavolo faccio a saperlo!
AS: Anche le balene hanno erezioni del pene volontarie?
J: Lo fanno tutti.
AS: Cosa hai imparato sulla sessualità di delfini?
K: Sono sicuramente più libera e più libero degli umani.

Diceva il lungimirante Dr. Lilly:

Ma gli oceani sono il territorio più sconosciuto agli esseri umani, ma è qui che inizia la catena alimentare, se le balene e delfini non sopravvivono, credo che non sopravviveremo noi.

Via | NYDN

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta

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