
MUNICH, GERMANY - OCTOBER 7: Soft drinks in returnable bottles cool in a refrigerator at a fast food kiosk October 7, 2003 in Munich, Germany. New German laws that went into full effect October 1, 2003 require most retailers to accept all returnable bottles and soft-drink cans for refund that are similarly-shaped to those bottles and cans the stores sell. Grocery chains and related interest groups decry the measures, and in order to circumvent the new law many chains are offering soft drinks in their own, uniquely-shaped bottles, and have banned soft drinks in cans altogether. Consumer groups are potesting against the complexity of the new law, while European Union officials are concerned that the new law impedes fair competition for imported soft drink brands. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)
L’emendamento che innalza la concentrazione minima di frutta nelle bibite gassate al 20% è passato alla Camera, superando le pressioni delle lobby delle bevande che avrebbero voluto che si continuasse a rimanere sotto questa soglia. Si tratta di una vittoria parziale poiché l’emendamento era nato con l’obiettivo di bloccare la vendita delle bibite che contengono molto meno del 20% (in Europa la concentrazione minima consentita è del 5%), ma Ue e multinazionali si sono opposte alla norma sottolineando l’illegittimità della norma e le conseguenze negative sul libero scambio fra i Paesi dell’Unione.
Più che sulla produzione in sé, la norma interverrà sull’etichettatura. La soglia del 20% diventerà la discriminante per poter riportare la dicitura “a base di succo di frutta”: sopra questa concentrazione si potrà dire, al di sotto no.
Un passo in avanti certo, si aumenta la trasparenza e quindi la consapevolezza dei consumatori. Tuttavia, bisognerebbe al più presto procedere al completamento della normativa, impedendo la produzione e la vendita delle bevande che non rispettano il 20% di concentrazione minima di frutta. Auspico inoltre che questa percentuale sia alzata, per la salvaguardia di produttori e di consumatori,
ha commentato Nino Pascale, presidente di Slow Food Italia.
Con l’intervento sulla percentuale di frutta nelle bevande mettiamo in condizione la filiera agricola e quella alimentare di trovare una sempre maggiore collaborazione, in un’ottica di sistema,
ha detto Maurizio Martina, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
Dunque attenzione all’etichetta, mentre per chi vuole bersi un’aranciata vera al 100% il consiglio è scontato: acquistare gli “originali” e spremere!
Via | Slow Food
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