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Accusati per il crollo del Rana Plaza 18 persone in Bangladesh

Una brutta storia di concessioni edilizie date senza le referenze necessarie: piani costruiti su un edificio le cui fondamenta appoggiavano su una palude e perciò senza rispettare le più elementari norme sulla staticità; generatori di elettricità messi a appesantire ulteriormente la struttura: è così che il Rana Plaza è collassato a causa dell’eccessivo peso trascinando con se la vita di 1135 persone e ferendone gravemente oltre 2000 quel 26 aprile del 2013. A nulla sono valsi gli avvertimenti di chi ogni giorno per ore e ore ci stava dentro a lavorare: il padrone, oggi inquisito, Mohammad Sohel Rana, faceva pressione sugli operai forte del fatto che era un ex poliziotto.

Il business è il business e così quella mastodontica struttura nel centro di Dacca era cresciuta improvvisamente e velocemente: piani aggiuntivi tirati su in fretta e furia per ospitare altre fabbriche tessili; piani costruiti senza rispettare la staticità e la sicurezza, ma sull’onda della speculazione, per impiegare povera gente per pochi dollari al giorno cuciva e tagliava incessantemente la moda low cost per i mercati occidentali. Ma con una scia di sangue spaventosa che ha toccato 40 marchi della moda internazionale. A un anno da quella tragedia bel pochi obiettivi di risarcimento sono stati raggiunti.

Dopo un anno iniziano a emergere i contorni di questa terribile tragedia ancora tutta da raccontare e da risarcire. Per ora la Commissione Anti Corruzione del Bangladesh ha accusato 18 persone di avere violato le regole di sicurezza nella costruzione dell’edificio Rana Plaza. L’immobile ospitava diverse fabbriche tessili per cui le accuse sono indirizzate a uno dei proprietari del palazzo, Mohammad Sohel Rana, ai suoi genitori, al sindaco della città, agli ingegneri e a tre proprietari delle fabbriche ospitate nell’edificio, accusati, secondo quanto riferito dal portavoce della Commissione Anti-Corruzione per:

La mancanza di permessi per costruire l’edificio o per trasformarlo in una fabbrica ospitante macchinari quali generatori.

In sostanza ha riferito il portavoce, gli impiegati del comune hanno comunque autorizzato la costruzione di piani aggiuntivi sebbene l’edificio non ne avesse le caratteristiche. Gli inquirenti hanno concluso che l’intera struttura è collassata sotto il peso dei nuovi piani e dei generatori.

Mohammad Sohel Rana, il proprietario, diremmo noi il palazzinaro, era già stato arrestato ad appena quattro giorni dal disastro mentre si stava dando alla macchia in India. Rana si è sempre difeso respingendo le accuse e ritenendo che i responsabili legali del tutto fossero i suoi genitori. Ma l’inchiesta della Commissione Anti-Corruzione ha evidenziato anche le sue responsabilità:

Le nuove ricerche hanno permesso di mettere a fuoco la sua responsabilità.

Per i 18 indagati si prospetta una pena di sette anni per violazione delle norme sull’edilizia e per “abuso di potere”. Ma gli inquirenti hanno aperto un secondo fascicolo per omicidio plurimo (se non strage) e la pena massima per questo secondo caso è la pena di morte.

Via | Le Monde, Mashable

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta
Tags: Rana plaza

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