Top Gear in difesa dei ciclisti, James May: “Le strade appartengono a tutti”

James May nonostante sia automobilista e esperto di automobili nonché conduttore di Top Gear, trasmissione tv cult del settore, è anche un appassionato ciclista. Possiede tre biciclette e usa una bici pieghevole per percorrere brevi tratti dalla sua casa di Londra. Dunque, quando contattato da The Times ha abbracciato volentieri la campagna Cities Fit for Cycling per cui viene chiesto al governo di creare un budget annuale per la costruzione di piste ciclabili sicure e per incoraggiare più persone a muoversi in bicicletta.

Ha detto May:

I ciclisti e gli automobilisti sono spesso raffigurati come tribù in guerra, ma questo è un atteggiamento pericoloso. Sono per le biciclette in città. Uso la bicicletta per andare in giro e anche per il divertimento di tanto in tanto e in genere percorro 3 o 4 miglia per farci la spesa.

Anche Jeremy Clarkson, co-presentatore di Top Gear utilizza una bicicletta per brevi spostamenti nell’Oxfordshire dove abita e sostiene che le fazioni che imperano tra ciclisti e automobilisti debbano finire:

Abbiamo bisogno di sbarazzarci delle fazioni in strada. Gli automobilisti presumibilmente odiano i ciclisti, i ciclisti odiano i tassisti, i tassisti odiano motociclisti, autisti di autobus odiano camion. Penso solo che se tutti fossero un po’ più pragmatici si potrebbe fare molto di più per la sicurezza sulle strade.

LEGGI: GIULIETTA PAGLIACCIO, PRESIDENTE FIAB: LE STRADE SONO DI TUTTI

E May ha respinto le argomentazioni di alcuni automobilisti che sostenevano che sulle strade non ci fosse posto per i ciclisti:

Direi che le strade appartengono a tutti. La vecchia tesi che: devo pagare la tassa di circolazione e la bicicletta non lo fa non è attendibile. Le strade sono finanziate centralmentee non c’è nessuno che abbia più diritto di altri a usarle. Il ciclismo non curerà il mondo dai suoi mali e non è l’ideale per lunghi spostamenti, ma l’aumento del numero di ciclisti contribuirebbe a liberare le strade “ridicolmente sovraffollate” della Gran Bretagna. La presenza di ciclisti sulle strade è ormai una parte accettata della vita cittadina. Il ciclismo sta diventando sempre più popolare a Londra, ci sono un sacco di biciclette e le persone stanno iniziando a riconoscere che hanno bisogno di essere sistemate

Questa settimana segna un anno da quando David Cameron ha promesso una “rivoluzione ciclismo”. Ciclismo britannico ha criticato il primo ministro per non creare un bilancio annuale in bicicletta a consegnare la sua promessa. La commissione trasporti Commons chiesto al governo il mese scorso di sostenere il ciclismo urbano con 600 milioni di sterline all’anno pari a circa il 4% del bilancio destinato ai trasporti.

Dice ancora May:

Gli urbanisti dovrebbero spendere più tempo in sella a una biciclette per capire quello che occorre a un ciclista. L’idea di costruire piste ciclabili separate sulle strade principali è sostanzialmente un buona idea. Ci sono così tante biciclette oggi rispetto a una decina di anni fa, che le persone le notano e inconsciamente stiamo modificando il nostro modo di guidare in città. Ci sono persone che suggeriscono l’uso di un abbigliamento obbligatorio per la sicurezza dei ciclisti, o la tassa di circolazione per i ciclisti o dell’assicurazione obbligatoria: penso che siano proposte di una sciocchezza assoluta. La biciletta la guidi sempre, da quando sei bambino e è così agile e veloce. I ciclisti dovrebbero trovare strade alternative a quelle frequentate dal grande traffico e dovrebbero muoversi con cautela e attenzione se usano un marciapiedi.

Via | The Times

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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