
NEVE DEKALIM, -: An Israeli worker wearing protective gear remove asbestos from a rooftop in the evacuated Jewish settlement of Neve Dekalim, in the southern Gaza Strip, 28 August 2005. According to a deal reached last week, Israel committed itself to removing asbestos and other hazardous materials from the settlements, while leaving public buildings intact. Israeli army continues the demolition of the evacuated Jewish settlements before the Israeli total pullout from Gaza Strip. AFP PHOTO/MENAHEM KAHANA (Photo credit should read MENAHEM KAHANA/AFP/Getty Images)
Flavio Neirotti, direttore generale dell’Asl 2, è l’unico indagato dalla procura savonese per omissione della valutazione del rischio da amianto nell’ambito dell’indagine sull’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Nel nosocomio pietrese sono stati stimati circa cinquemila metri di tubazioni che interessano diverse aree della struttura, fra cui la lavanderia.
A vigilare sulle operazioni di bonifica e smaltimento dell’amianto sono stati gli ispettori dell’Asl 4 del Chiavarese e proprio loro hanno formalizzato l’atto al direttore del Santa Corona.
La gara d’appalto per la bonifica era stata vinta dalla Salpa srl di Roccavignale, ma quando l’Asl 4 con sede nel Levante ligure ha compiuto degli accertamenti, è venuta a conoscenza delle carenze dei vertici dell’Asl che avrebbe dovuto supervisionare i lavori e, quindi, le opere che avrebbero dovuto iniziare a inizio settimana, sono bloccate a causa dell’inchiesta aperta dal sostituito procuratore Giovanni Battista Ferro.
L’Asl 2 avrebbe dovuto provvedere a redigere il certificato della valutazione del rischio sulla presenza dell’amianto, un atto dovuto che avrebbe dovuto fare da preludio alla bonifica, verificando eventuali problematiche per il personale addetto ai vari reparti. A occuparsi del problema è stato un funzionario nominato da Neirotti durante il suo periodo da direttore e l’avviso di garanzia rappresenta un atto formale dovuto.
Dopo il blocco dei lavori, gli inquirenti che indagano sui colleghi del savonese dovranno accertare le eventuali problematiche per la salute di chi opera nell’ospedale, il tipo di amianto utilizzato e la percentuale di amianto nei materiali di rivestimento. Questo perché a seconda del feedback di questa indagine si provvederà allo smaltimento e si potranno comprendere gli eventuali rischi per coloro che sono stati esposti al materiale. E naturalmente i titolari dell’inchiesta dovranno capire perché la valutazione del rischio per la presenza dell’amianto non sia stata fatta prima dell’inizio della bonifica.
Via | Il Secolo XIX