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Basta sfruttare gli Oceani, l’appello per la Giornata mondiale dell’alimentazione 2014

Nella Giornata mondiale dell’Alimentazione una riflessione sullo sfruttamento delle risorse del mare ci viene proposta dall’associazione Marevivo, che ci ricorda che appena il 30 per cento del pescato finisce sulle nostre tavole.

Il 70 per cento del pescato è scarto e dunque in molti casi non viene lavorato ma gettato in mare. Sapete che noi in Italia mangiamo appena il 10 per cento delle specie ittiche? Il Ministero delle Politiche Alimentari e Forestali ci dice che sono 719 le specie ittiche di interesse commerciale e buone da mangiare, ma noi ne compriamo poco meno di 70 specie: perché? Forse siamo schiavi delle mode alimentari o molto più probabilmente abbiamo perso , ma, schiavi di mode culturali e alimentari, ne mangiamo sì e no il 10%.Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione organizzata dalla FAO e al centro del dibattito c’è l’importante ruolo che l’agricoltura familiare riveste nell’eliminazione della fame e della povertà nel mondo.

Le specie ittiche più di moda e dunque più acquistate sono: branzino (50%), nasello (30%), orata (45%), rombo (65%), salmone (50%), sogliola (55%), triglia (65%) mentre scartiamo inesorabilmente aguglia, melù, alaccia, bavosa, boga, zerro, zanchetta, capone, cicerello, spatola, sughero, parlotto, pargo, tracina e pesce civetta.

Eppure fino a qualche anno fa queste specie erano consumate regolarmente. Per rinnovare la tradizione perduta e evitare gli sprechi. Marevivo ha lanciato in passato due campagne, sempre attuali per ripristinare la tradizione dell’uso del pescato locale attraverso progetti quali “Lo scarto à la carte” che insegna all’uso delle parti di scarto e “La tavola blu” aperto ai futuri chef degli istituti alberghieri.

Dice la presidente di Marevivo, Rosalba Giugni:

Gli oceani, che coprono il 71% della superficie del Pianeta, assorbono 1/3 dell’anidride carbonica e producono l’80% dell’ossigeno, sostengono una complessa e indispensabile catena alimentare. Se il mare muore, non ci sarà più vita neanche per l’uomo.

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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